La Nuova Sardegna

Nuoro

«L’ospedale non si tocca»

di Nino Muggianu

Sorgono, manifestazione contro i tagli al San Camillo

08 giugno 2018
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SORGONO. Un migliaio di persone sotto una pioggia battente. Un temporale che non ha scoraggiato i cittadini della Barbagia, del Mandrolisai e del Barigadu a sfilare in maniera composta per le vie di Sorgono per dire «No» ai tagli della Regione e dello Stato italiano, sulla sanità. In prima fila i rappresentanti della politica: dal parlamentare Mara Lapia, al presidente della Comunità montana Angelino Nocco, al commissario della Provincia di Nuoro nonché sindaco di Teti, Costantino Tidu, ai primi cittadini del territorio. Da Aritzo a Tonara, passando anche per i comuni commissariati. Poi i bambini delle scuole, professionisti, allevatori, casalinghe. Gente semplice che chiede soltanto il diritto di curarsi a pochi chilometri da casa, senza le spese da affrontare per andare a Nuoro o in altri ospedali dell’isola. Mara Lapia era stata molto chiara nel suo intervento dei giorni scorsi: «Occorre scongiurare il pericolo di chiusura dei piccoli ospedali – aveva detto – Ragionare sulle carte e sui freddi numeri può essere utile ma talvolta anche fuorviante. È solo verificando di persona, come è successo a me, che si può essere testimoni di una urgenza chirurgica che, se non avesse trovato chirurgo e anestesista sul posto, probabilmente non sarebbe sopravvissuta al trasferimento nell’ospedale di Nuoro o Oristano». Una sanità a misura d’uomo che tenga conto delle esigenze dei territori, cercando di restare nei limiti di spesa imposti dal Governo. Perché i tagli partono da lontano e vengono poi vagliati in assessorato. «Serve una politica sanitaria responsabile – ha detto il sindaco Corona – che non può essere affidata al criterio del taglio indiscriminato. Vanno valutati i costi sociali che appaiono ormai la vera emergenza». Di contro l’assessore Arru ha organizzato un vertice a Cagliari per sentire i sindaci. Il reggente dell’assessorato alla sanità ha detto a chiare lettere che «la Regione non vuole chiudere i piccoli ospedali, al contrario abbiamo confermato con l’approvazione della rete ospedaliera che i presidi sul territorio rimangono. In questa fase si stanno ridefinendo le funzionalità, garantendo prima di tutto l’emergenza-urgenza per le patologie tempo dipendenti, all’interno di una rete e sono state mantenute Medicina e Chirurgia, con la possibilità di intervenire sulle urgenze a seconda della complessità». Arru ha ricordato poi le prossime assunzioni del personale e quelli che saranno gli investimenti per ambulanze, elisoccorso e 118. Su Sorgono, l’assessore ha ricordato i problemi legati al project financing. Risposte che per ora non bastano ai sindacati e alla gente. Anche se si attende con fiducia il meeting di lunedì. (g.m.)

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