La Nuova Sardegna

Nuoro

«Quirra, i radar pericolosi per la salute dei cittadini»

di Giusy Ferreli
«Quirra, i radar pericolosi per la salute dei cittadini»

Il consulente della Procura punta il dito contro le apparecchiature del Poligono In aula anche un ingegnere ambientale: «Zona carsica a rischio inquinamento»

08 giugno 2018
2 MINUTI DI LETTURA





LANUSEI. Quando i trentadue radar disseminati nel vasto territorio del Poligono sperimentale interforze del salto di Quirra entravano in funzione, nel perimetro della base c’erano uomini e animali. «E i radar, ormai è accertato scientificamente, sono pericolosi per la salute umana». Parola di esperto. Nello specifico parola di Fiorenzo Marinelli, ricercatore del Cnr di Bologna e consulente della Procura di Lanusei che ieri mattina nell’udienza del processo sui veleni di Quirra a carico di 8 ex comandanti della base militare ha illustrato la sua relazione. Marinelli, ha ribadito di fronte al giudice del tribunale Nicole Serra le sue conclusioni, conclusioni corroborate da un esperimento su una coltivazione di cellule umani. L’esperimento è consistito nel bombardamento di emissioni elettromagnetiche ed è durato complessivamente sei minuti. «Al termine – ha spiegato Marinelli sollecitato dalle domande del pubblico ministero Daniele Loi e del procuratore Biagio Mazzeo – molte cellule si sono necrotizzate e altre ancora danneggiate». L’esperto, ricercatore dell’Istituto di genetica molecolare che studia le interazioni tra i campi elettromagnetici e gli organismi viventi, era stato incaricato di accertare se le emissioni prodotte dal funzionamento delle apparecchiature radar del Pisq potessero causare danno alla popolazione esposta. Marinelli era stato incaricato di analizzare i radar finiti sotto sequestro probatorio disposto a suo tempo dall’allora procuratore Domenico Fiordalisi che diede il via all’indagine culminata nel processo contro Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi, Paolo Ricci, Gianfranco Fois, Fulvio Ragazzon, accusati di omissione dolosa aggravata di cautele contro infortuni e disastri. Prima di Marinelli, controinterrogato brevemente dal collegio difensivo degli imputati, ha parlato una altro perito della Procura, l’ingegnere ambientale Salvatore Cetraro.

Il consulente ha riferito in aula sulla natura del terreno nella zona del slato di Quirra. Un terreno carsico e perciò in grado di consentire le infiltrazione di metalli e di altri elementi tossici nelle falde acquifere. Un fenomeno che ha interessato anche la zona di “Sa maista”, dove si trova la sorgente che approvvigiona la frazione di Quirra. Il processo è stato aggiornato al 28 giugno prossimo. In aula anche tre militari.

In Primo Piano

Video

Sassari, il sindaco Nanni Campus: «Il 25 aprile è stato strumentalizzato, anche io ho ceduto sbagliando clamorosamente»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative