La Nuova Sardegna

Nuoro

«La tradizione deve molto alle donne»

Il sindaco interviene sul caso: il primo coro in città, negli anni 20, era misto

11 giugno 2018
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NUORO. «A me dispiacciono queste polemiche – dice il sindaco Andrea Soddu – Voglio innanzitutto sottolineare che le decisioni sono state prese democraticamente. In secondo luogo a me personalmente fa piacere la presenza della donne e del coro femminile al Redentore». Il primo cittadino, anche lui amante del canto corale sardo, dice la sua sul caso Canarjos-Bendas dopo qualche giorno di riflessione. E ricorda che «uno dei primi cori nuoresi, quello del dopolavoro delle Poste, che si esibì nel 1929 a Firenze e dove cantava la mamma del sindaco Forteleoni, che insegnò a Gian Paolo Mele "sa paristoria de Balu Birde", era un coro misto. Così pure una delle formazioni canore più prestigiose della città, il complesso vocale di Nuoro, da oltre trent’anni è un coro misto, diretto da Franca Floris».

«La nostra tradizione musicale è molto femminile. Basti pensare ad Antonietta Chironi, senza la quale non avremmo avuto scuola civica di musica ed Ente Musicale. Più in generale – continua il sindaco – la grande musica tradizionale sarda ha proprio nella donne le sue punte di diamante, basti solo nominare Maria Carta. Insomma, nella città di Grazia Deledda, è assolutamente giusto che cantino le donne ed accompagnino con la musica la nostra più importante festa». Il primo cittadino ha concluso il suo scritto con l’hashtag “iostoconledonne”. (p.me.)

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