La Nuova Sardegna

Nuoro

Volontarie in campo da undici anni

Volontarie in campo da undici anni

Macomer, l’intensa attività nelle scuole medie del Marghine e della Planargia 

11 giugno 2018
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MACOMER. Contrastare la dispersione scolastica e sostenere le madri vittime di violenza domestica. Con questo scopo nel maggio 2007 venne fondato a Macomer il Centro antiviolenza Punto donna. Ad ospitarlo fu la scuola media statale Binna-Dalmasso. Ad avere l’idea un gruppo di insegnanti, tra cui Franca Battelli, Pierangela Faedda e Maria Teresa Gallus. La loro intuizione ha permesso di aiutare numerose vittime di abusi e maltrattamenti. Tanti i servizi offerti dallo sportello come il supporto psicologico e le consulenze legali, grazie anche alle operatrici di Onda rosa di Nuoro. Nei due anni in cui il Centro è rimasto aperto, fino al luglio 2009, sono state più di trenta le donne del Marghine che hanno chiesto sostegno, anche solo attraverso un colloquio telefonico. L’ascolto è il primo passo per convincere chi subisce soprusi a prendere coscienza della realtà e a denunciare l’accaduto. Nella maggior parte dei casi chi per anni viene maltrattata psicologicamente e fisicamente, si convince di meritare umiliazioni, insulti e abusi. Nel frattempo le vittime vengono private della dignità, della rete di relazioni sociali e dell’indipendenza economica. Così diventano prigioniere delle mura domestiche. Ma la violenza non può e non deve essere accettata, mai. Il Centro punto donna ha lavorato duramente per far passare il messaggio, riuscendo ad attivare 77 progetti che hanno permesso di restituire dignità e libertà alle donne e ai loro figli, 44 minori. Nei casi più gravi è stato necessario il trasferimento in luoghi protetti e sicuri. Le volontarie hanno salvato delle vite. Ma questo non è stato abbastanza per tenere aperto il Centro. I pochi fondi e la scarsa vicinanza delle istituzioni hanno portato alla chiusura. Eppure le volontarie non si sono arrese. Nel settembre 2009 hanno fondato l’associazione Punto donna. Da undici anni combattono la loro battaglia. Instancabili continuano a promuovere incontri e attività con i ragazzi delle terze classi delle scuole secondarie di primo grado di Macomer e di altri Comuni del Marghine e della Planargia. Cercano di far capire cosa siano gli stereotipi e la violenza di genere. Spiegano, attraverso testi di canzoni, filmati o letture, il rispetto della diversità. Insegnano ai ragazzi a riconoscere i campanelli d’allarme degli abusi e cosa fare per combatterli. Poche e semplici regole in grado di cambiare il destino di una persona. Quella di Punto donna è una missione impegnativa, a volte complicata. Da anni le volontarie chiedono una sede. Nessuno finora si è attivato per trovarne una. Loro continuano a mettersi a disposizione della società. La società farà altrettanto? (a.p.)

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