La Nuova Sardegna

Nuoro

Conferma a suon di voti per il sindaco uscente

di Giusy Ferreli

A Macomer Succu distanzia di 297 preferenze la lista della sua collega Muzzu «I cittadini ci hanno promosso: il consenso è aumentato anche rispetto al 2013»

12 giugno 2018
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MACOMER. Qualche ora di sonno per riprendere le forze dopo un’estenuante campagna elettorale, culminata in una nottata trionfale, e poi di corsa al lavoro. Antonio Onorato Succu, ha festeggiato la sua rielezione a sindaco nell’ufficio del palazzo municipale di Macomer. Con voce stanca, ma che tradisce la contentezza, il ginecologo si dice grato della promozione sul campo ottenuta con 297 voti di differenza sulla seconda lista capeggiata dalla sua collega dermatologa Maria Luisa Muzzu. 2864 preferenze contro le 2567 e le 572 della lista guidata dal pasticcere pentastallato Maurizio Cossu con l’affluenza in calo: 68,78 per cento a fronte del 75,73 della scorsa tornata elettorale. «Al giro di boa delle prime mille schede scrutinate, dopo un divario iniziale contenuto, la forbice ha cominciato ad allagarsi ed il trend è apparso chiaro» racconta Succu.

«Per noi – commenta – si tratta di un risultato particolarmente importante perché la nostra civica aveva tutti contro, dal Partito democratico ai Fratelli d’Italia». A lusingare l’amministratore comunale anche la circostanza che in questa tornata elettorale ci sia stato un aumento del consenso rispetto al 2013, anno della sua prima elezione. «C’è stata una larga promozione del nostro operato che si è dispiegato su temi spinosi». Un riferimento alla questione immigrazione che nella cittadina del Marghine si è sviluppata su due canali paralleli: da un lato la solidarietà con l’ospitalità Sprar per i richiedenti asilo e dall’altra il Cpr per gli immigranti irregolari. Una decisione, impopolare, di adesione non localistica ad un più ampio contesto regionale. «La mia paura durante tutta la campagna elettorale – sottolinea Succu – è stata quella di non riuscire a spiegare a sufficienza alla popolazione la decisione di trasformare l’ex carcere in un centro, centro che non credo verrà messo in discussione dal nuovo governo nazionale». Il Cpr e lo Sprar sono ormai un dato acquisito, ora c’è da guardare al futuro. Prima di tutto c’è da dare continuità ai progetti in cantiere. «Ci sarà da firmare con la Regione le prime convenzioni per la riqualificazione degli impianti sportivi e poi dare gambe al progetto di valorizzazione dell’ex lanificio Alas, destinato a diventare un museo e monumento all’emancipazione femminile». Un pensiero Succu lo riserva all’opposizione, ritenuta «durissima, spesso strumentale», e che si troverà di fronte ancora una volta nei banchi del consiglio comunale. «Mi auguro – conclude – che prenda il via una stagione nuova, fatta di sinergia e pacificazione. La città, la Sardegna, hanno bisogno di unità». Già ieri pomeriggio, dopo l’insediamento c’è stato un primo veloce confronto con il suo gruppo. Il sovranista Succu, esponente del Partito dei sardi, dovrà scegliere i suoi più stretti collaboratori nella rosa degli eletti anche se non è escluso il ricorso a qualche tecnico. Un unico nome trapela dallo stretto riserbo che circonda il confronto sulla composizione della nuova giunta comunale. È quello della vice sindaco uscente Rossana Ledda, che, forte di una nettissima affermazione personale farà parte del secondo esecutivo Succu. «Credo di poter dire – conclude– che si tratti dell’unico dato certo». Un riconoscimento all’impegno dell’assessore Ledda che, secondo il sindaco, ha dato un enorme contributo alla riforma del sociale nel capoluogo del Marghine.

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