La Nuova Sardegna

Nuoro

La Barbagia protagonista alla Biennale

Bam design dei fratelli Bruno e l’architetto dorgalese Fancello presenti alla mostra dell’architettura

18 giugno 2018
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NUORO. La Sardegna quest’anno gioca un ruolo importante all’interno della Biennale, costituendo uno degli otto itinerari individuati dall’architetto Mario Cucinella per raccontare l’Italia, con l’obiettivo di offrire al pubblico uno spaccato dell’architettura contemporanea delle aree non metropolitane e non costiere del paese. Bam Design, la “bottega artigiana metalli” di Vittorio e Andrea Bruno e l’architetto dorgalese Davide Fancello sono presenti quest’anno alla sedicesima mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia, con il progetto “Incorniciando il paesaggio. Sedersi e guardare, parlare e poi ripartire”, piccola architettura (chiamata affettuosamente cabinedda) progettata da Davide Fancello e realizzata dagli artigiani di Bam Design nel 2016. La piccola architettura fa parte di un vasto intervento di riqualificazione e ridisegno della circonvallazione nord di Dorgali, e sostituisce la vecchia pensilina dell’autobus, con l’intento di incorniciare il paesaggio circostante. Da subito è diventato un luogo attivo e affettivo, frequentato in modo vario durante il giorno e la notte da giovani e anziani, che qui intrecciano e riscoprono forme di relazione dimenticate, superando anche le intenzioni del progetto: «Finalmente ci si rende conto che quel paesaggio è talmente bello da poter essere incorniciato e diventare un vanto per la comunità” (Davide Fancello). Gli elementi di arredo e la struttura metallica è stata eseguita e curata da Bam Design, bottega artigiana nuorese, dove il sapere antico tradizionale si unisce alla ricerca costante per le nuove tecnologie e la cura del dettaglio, in una filosofia rivolta alla bellezza dell’essenzialità. Le quattro sedie, che fanno parte della collezione Linna, sono disposte in un disordine controllato, studiato per agevolare la socialità, in uno spazio altrimenti preciso geometricamente. Il loro essere leggermente rivolte verso il panorama, vuole essere un modo per portare dentro il paesaggio. Le decorazioni delle pareti e delle sedie richiamano la tradizione locale.

L’idea di realizzare un dispositivo minimo di paesaggio nasce da un’esigenza, non semplicemente di educazione all’osservazione dei luoghi, ma di esperimento sociale: un piccolo topos per “abitare” il paesaggio: un palcoscenico affacciato sulla platea, dove spettatori e attori, luogo e azione, intrecciano le loro situazioni in modo sempre casuale e non ordinario. Il dispositivo vuole essere totemico nella sua semplice essenzialità: un involucro disposto ai bordi di una scarpata che incornicia e isola un panorama: il paese con le sue campagne terrazzate e coltivate e i monti sullo sfondo.

Ma la scommessa non sta solo nel proporre un mirador: è anche un luogo dello stare legato alle sue funzioni di fermata per gli autobus e di punto panoramico, che può diventare una ‘stanza comune. Grazie al lavoro di squadra operato dall’architetto Fancello insieme a Bam design, Dorgali e il suo territorio entrano all’interno del Padiglione Italia e dell’itinerario proposto dalla Biennale di Architettura di Venezia. (n.mugg.)

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