La Nuova Sardegna

Nuoro

Gioia e sconforto alla lettura del verdetto

 Gioia e sconforto alla lettura del verdetto

Un verdetto e due umori contrastanti. Tra tanti dubbi e alcune certezze. Da una parte la gioia di Fabio Useli, di sua moglie, dei loro parenti per un’assoluzione sperata che pone fine ad un incubo...

20 giugno 2018
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Un verdetto e due umori contrastanti. Tra tanti dubbi e alcune certezze. Da una parte la gioia di Fabio Useli, di sua moglie, dei loro parenti per un’assoluzione sperata che pone fine ad un incubo per un processo per omicidio. Dall’altra lo sconforto e la rassegnazione dei due anziani genitori (nella foto) di Sebastiano Sale che a dieci anni dall’uccisione di loro figlio attendono ancora di sapere la verità. Dopo numerosi colpi di scena tra indagini serrate, un’archiviazione e una riapertura dell’inchiesta clamorosa seguita da un rinvio a giudizio sembra chiudersi definitivamente la vicenda giudiziaria per l’omicidio di Sebastiano Sale, il giovane freddato da due killer all’interno di un bar di Dorgali.

«Per me è davvero la fine di un incubo durato dieci anni. Ora vorrei tornare ad una vita normale» dice Fabio Useli alla conclusione del processo che lo ha assolto per non aver commesso il fatto. Abbracciato dai familiari guadagna l’uscita con i suoi legalI, Lorenzo Soro e Pasquale Ramazzotti . Pochi minuti dopo a lasciare il Palazzo di giustizia di Nuoro sono Bartolomeo Sale e Maria Lucia Cucca, padre e madre di quel ragazzo ucciso nel 2008. L’anziana donna, avvolta da un abito nero, non ha smesso di pregare per l’intera udienza, stringendo un rosario nelle mani. «Chiediamo solo giustizia. È da dieci anni che cerchiamo risposte, ma ancora una volta non ne abbiamo» dicono sconsolati i due anziani genitori che si tengono a braccetto mentre si allontanano dal palazzo. Una ricerca lunga che chissà mai se avrà risposte. (l.u.)

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