La Nuova Sardegna

Nuoro

L’opposizione: bilancio in ritardo è ora che intervenga la Regione

di Francesco Pirisi
L’opposizione: bilancio in ritardo è ora che intervenga la Regione

I gruppi di minoranza vanno all’attacco dopo il passaggio in aula del documento contabile «Non è allegato il parere dei revisori dei conti e sono già stati superati i venti giorni assegnati»

21 giugno 2018
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NUORO. Il bilancio del Comune sembra destinato a uscire dal municipio per un esame da parte della Regione. L’hanno chiesto i componenti dei gruppi di opposizione martedì scorso, con una lettera indirizzata all’assessorato degli Enti locali. Domandano di sapere «cosa comporta il fatto che il bilancio non risulti ancora approvato, nonostante siano stati superati i 20 giorni assegnati dalla stessa Regione. Altra cosa, il bilancio è stato presentato al consiglio ma senza che vi fosse allegato il parere dei revisori». Fatti che le opposizioni ritengono inaccettabili.

Sull’altro versante, quello del Comune, si trepida per capire come una mail-pec (posta elettronica certificata), con informazioni riservate tra giunta e revisori, sia andata a finire nella disponibilità di un consigliere comunale (Pier Luigi Saiu, Uniti per Nuoro), che l’ha letta in apertura del consiglio, per evidenziare alcune distanze sui conti del bilancio tra i due interlocutori. Il tutto più che sufficiente a fare salire la tensione all’interno dell’assemblea civica. A spiegare i nuovi passi dell’opposizione ieri, nella sala di rappresentanza del municipio, Peppe Montesu (Nuova Nuoro), Mara Sanna (Cinque Stelle) e Leonardo Moro, ex vice-sindaco Pd della giunta di Alessandro Bianchi. Assenti, ma concordi sulle richieste, lo stesso ex primo cittadino, Tore Sulas (Liberi e Uguali), Nicola Porcu (La Nuoro che vogliamo), Basilio Brodu (Cambiamento. Insieme si può) e Gian Piero Gusai (Partito dei Sardi). Il convincimento è di essere davanti a un procedimento di approvazione del bilancio viziato da irregolarità e poca chiarezza. Contestati i conti, prima di tutto. Saiu: «Il documento non dà conto di circa quattro milioni di euro per debiti fuori bilancio. Pendenze, tra l’altro, che non si possono coprire con il fondo rischi, destinato invece a eventuali pendenze future, rispetto al momento in cui il bilancio viene approvato». Le incertezze sulle cifre e sulle coperture di alcune esposizioni (tra le quali un debito con Abbanoa e con un pool di avvocati) sarebbero state alla base dei ritardi nell’invio del parere dei revisori. Sul punto Leonardo Moro ha affondato le accuse, sino a parlare «di un atteggiamento di sfiducia dell’organo di controllo nei confronti della giunta e degli stessi uffici finanziari».

Rapporto che invece sarebbe stato ben più efficace e armonico tra l’organo di controllo e i gruppi consiliari di minoranza, in merito alle informazioni passate per verificare conti e regolarità del bilancio. Contatto che la maggioranza ha contestato in aula, con le consigliere Claudia Camarda (Psd’Az) e Giovanna Zedde (La Base), convinte che «il collegio dei revisori sia organo consultivo dell’intero consiglio e non dei singoli componenti». Sul punto ieri è tornato Peppe Montesu: «Le nostre richieste di chiarimento le abbiamo fatte nella commissione Bilancio. Le spiegazioni non sono però risultate esaustive».

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