La Nuova Sardegna

Nuoro

Omicidi di Orune e Nule scontro in aula sui periti

di Giusy Ferreli
Omicidi di Orune e Nule scontro in aula sui periti

I difensori di Cubeddu hanno chiesto e ottenuto l’esame di un tecnico del suono  «Troppe differenze tra trascrizioni e audio. Sentiamo le intercettazioni in aula»

22 giugno 2018
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NUORO. Per cinque minuti il processo in corte d’Assise per il duplice omicidio di Orune e Nule è rimasto in bilico. Sospeso tra la prosecuzione del dibattimento e la possibilità che il processo iniziasse da capo. Il colpo di scena è arrivato a metà mattina, dopo un avvio di udienza di per sé già abbastanza turbolento.

A scuotere l’atmosfera, già tesa per le schermaglie consumate tra le parti sulle trascrizioni eseguite dai periti del Tribunale incaricati di riportare le intercettazione in sardo e in italiano, è stato il difensore di Alberto Cubeddu, il giovane di Ozieri accusato di aver ucciso lo studente orunese Gianluca Monni e della scomparsa di Stefano Masala. «L’assenso alla prosecuzione del dibattimento è subordinato alla sostituzione del perito indicato all’inizio con un altro» è stata la perentoria richiesta dell’avvocato Mattia Doneddu quando ha saputo che sul suo nuovo consulente c’era il fuoco di fila delle parti. La netta opposizione della pubblica accusa, rappresentata dal pubblico ministero Manuela Porcu e dei legali di parte civile (Rinaldo Lai, Caterina Zoroddu , Angelo Magliocchetti, Margherita Baragliu e Antonello Cao), ha fatto precipitare la situazione. E alla fine di una fitta consultazione con i componenti della giuria popolare il presidente Giorgio Cannas ha dato il via libera all’esame del perito informatico Walter Marcialis. Il tecnico, che ha eseguito una perizia fonica su alcune conversazioni intercettate, ha supportato l’altra consulente della difesa, Maria Antonietta Piga esperta di lingua sarda che ha tradotto e trascritto in italiano alcuni dei dialoghi in sardo logudorese intercettai a casa di Cubeddu. Ma la battaglia era iniziata già prima con l’operato dei tre periti, incaricati dalla Corte passato al setaccio dalla difesa. Una lunga serie di domande che hanno evidenziato come gli errori grammaticali presenti nelle trascrizioni peritali fossero uguali a quelli dei brogliacci della polizia giudiziaria. Difformità e incongruenze che la difesa vuole “superare” con l’audizione in aula. «Chiediamo questo passaggio perchè ci sono troppe differenze tra quello che risulta trascritto e quanto noi abbiamo potuto sentire dai file audio» ha detto Fabrizio Rubiu, che ieri sostituiva Patrizio Rovelli altro difensore di Cubeddu.Suo cugino Paolo Enrico Pinna, all’epoca dei fatti minorenne, è stato condannato a 20 anni di carcere con sentenza confermata in appello per l’ omicidio del 19enne ucciso a Orune nel maggio del 2015, e di Masala, scomparso da Nule il giorno prima dell'assassinio di Monni. Nella prossima udienza fissata per il 28 giugno si decideranno le modalità con le quali le parti presteranno l’assenso per proseguire il processo.

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