La Nuova Sardegna

Nuoro

Jerzu, si insedia la giunta: serve un cambio di passo

di Claudia Carta
Jerzu, si insedia la giunta: serve un cambio di passo

Il sindaco Lai tiene per sé le deleghe all’Urbanistica e all’edilizia privata La minoranza ha chiesto l’allestimento di una sala per potersi riunire

24 giugno 2018
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JERZU. L’esecutivo targato Carlo Lai è realtà. Nella sala consiliare di via Vittorio Emanuele venerdì sera ha preso nome e forma la macchina politica che guiderà la Città del vino per il prossimo quinquennio. A Simona Demurtas la carica di vicesindaco, con delega al bilancio, programmazione, tributi, lavoro e attività produttive; altra donna, Antonella Melis, a capo dell’assessorato ai servizi sociali, famiglia e politiche dell’infanzia; Fabrizio Contu si occuperà di cultura, turismo, spettacolo, tempo libero, associazionismo e volontariato; ad Andrea Allegria i lavori pubblici. In capo al primo cittadino restano le deleghe all'urbanistica, al personale, edilizia privata e gestione dei rifiuti. Spazio anche agli altri quattro consiglieri di maggioranza, scelti da Lai come stretti collaboratori per espletare al meglio il mandato: Michela Pistis oltre a occuparsi di pubblica istruzione, trasparenza e comunicazione istituzionale, sarà anche capogruppo di maggioranza; Gianfranco Melis affiancherà il sindaco in tema di sport e ambiente; a Mauro Mura il settore che attiene a protezione civile, servizi e sottoservizi, decoro, verde pubblico e arredo urbano, manutenzione; mentre Alessandro Melis si occuperà di agricoltura e viabilità rurale. «Una scelta – ha commentato con determinazione il neo sindaco – fatta non solo in base ai voti ottenuti da questi ragazzi, ma anche e soprattutto in merito alle loro competenze. È una maggioranza coesa che si muove all'unisono con una sola ossessione: rispondere al bene comune, amministrando con umiltà, in mezzo alla gente, per concretizzare quel cambio di passo di cui il paese ha bisogno, per promuovere lo sviluppo del territorio, dando risposta alle esigenze di tutte le realtà che vi operano». Giovani, lavoro, imprese, cultura. Nell’intenso discorso di Carlo Lai la parola chiave resta una: partecipazione: «Nessuno deve sentirsi abitante di luoghi anonimi. La scelta dei cittadini, la responsabilità che mi hanno affidato, è il valore incommensurabile del mio stare qui». L’esortazione di JF Kennedy, la preghiera di Tommaso Moro, il ringraziamento al sindaco uscenti e agli altri 13 sindaci jerzesi dal 1946 a oggi, l’impegno alla costanza di un lavoro esercitato con passione e determinazione, hanno caratterizzato i passaggi fondamentali del saluto alla comunità nel giorno dell’insediamento. La minoranza, guidata da Marcello Piroddi promette un’opposizione costruttiva, ma al tempo stesso «dura e intransigente qualora venga messo in discussione l’interesse del paese»; chiede la “sala della minoranza”, luogo fisico deputato a seguire l’operato dell’esecutivo e consultare tutta la documentazione. La risposta di Lai non si fa attendere: «Sarà mia cura predisporre e attrezzare immediatamente la sala affinché la minoranza svolga al meglio il suo mandato. Così vuole la democrazia».

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