Teatro in carcere Molière in scena con la compagnia Nuova Jobia
NUORO. Appuntamento questo pomeriggio alle 16 nella Casa circondariale Badu ‘e Carros con la Compagnia stabile dei detenuti Nuova Jobia che porterà in scena la commedia “Il malato immaginario” di...
28 giugno 2018
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NUORO. Appuntamento questo pomeriggio alle 16 nella Casa circondariale Badu ‘e Carros con la Compagnia stabile dei detenuti Nuova Jobia che porterà in scena la commedia “Il malato immaginario” di Molière. Autore rivoluzionario del XVII, nella sua opera satirica, ironizza e mette al centro l’uomo borghese nel suo momento più tragico e cioè quando è preda e vittima dei propri miti e profonde convinzioni.
La Compagnia stabile dei detenuti Nuova Jobia, attiva, dal 2013, è formata da dieci detenuti della sezione alta sicurezza e da sette volontari diretti dall’educatore di strada del Comune di Nuoro Pietro Era, che opera nel carcere barbaricino grazie ad un protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e l’amministrazione penitenziaria di Badu ’e Carros.
«Siamo molto contenti di continuare a sostenere questo tipo di iniziative e rafforzare la collaborazione con la Casa circondariale di Badu ‘e Carros per portare sempre più spesso il carcere in città e viceversa – dice l’assessore comunale ai Servizi sociali Valeria Romagna –. Il teatro è un grande strumento di formazione e crescita, il fatto che entri in carcere non rappresenta solo un grande gesto di libertà e apertura, ma uno strumento di cambiamento basato sulla cultura e sulla bellezza».
La Compagnia stabile dei detenuti Nuova Jobia, attiva, dal 2013, è formata da dieci detenuti della sezione alta sicurezza e da sette volontari diretti dall’educatore di strada del Comune di Nuoro Pietro Era, che opera nel carcere barbaricino grazie ad un protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e l’amministrazione penitenziaria di Badu ’e Carros.
«Siamo molto contenti di continuare a sostenere questo tipo di iniziative e rafforzare la collaborazione con la Casa circondariale di Badu ‘e Carros per portare sempre più spesso il carcere in città e viceversa – dice l’assessore comunale ai Servizi sociali Valeria Romagna –. Il teatro è un grande strumento di formazione e crescita, il fatto che entri in carcere non rappresenta solo un grande gesto di libertà e apertura, ma uno strumento di cambiamento basato sulla cultura e sulla bellezza».
