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Archeo-turismo in crescita, il sindaco Loi: «Facciamo rete»

OSINI. Anche il piccolo paese dell’area della vallata del Pardu punta molto su un futuro con una crescita di flussi vacanzieri. Il sindaco Tito Loi è convinto che questa sia una strada percorribile....

07 luglio 2018
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OSINI. Anche il piccolo paese dell’area della vallata del Pardu punta molto su un futuro con una crescita di flussi vacanzieri. Il sindaco Tito Loi è convinto che questa sia una strada percorribile. «Ho notato – afferma il primo cittadino osinese – che cresce il numero dei visitatori nei nostri siti archeologici. È un dato importante. E pone in evidenza come si possa portare avanti un discorso unitario con il confinante centro di Ulassai. Credo che su questo occorrerà confrontarsi seriamente».

Come è riportato dall’Unione dei Comuni Valle del Pardu e dei Tacchi d’Ogliastra meridionale, che ha sede proprio a Osini lo stesso paese «è meta d'obbligo per gli appassionati di trekking, free climbing e per gli amanti dell'archeologia nuragica». Un biglietto da visita che punta a fare brevvia nel cuore di tanti appassionati del turismo a contatto diretto con la natura. E ancora, viene precisato che la suggestiva strada a monte del paese «attraversa il bosco di lecci tra pareti verticali calcareo-dolomitiche (i Tacchi), per giungere alla “Scala di San Giorgio” e proseguire verso il complesso nuragico Serbissi con grotta sottostante». Una vera peculiarità del territorio «è l’orchidea “dactylorhiza elata”, presente esclusivamente nei Tacchi di Osini». Altra peculiarità sono «i forni di calcinazione, esempio di archeologia industriale».

La storia del piccolo paese è custodita nel vecchio borgo (Osini Vecchio) «testimonianza di architettura contadina, abbandonato a causa dell'alluvione del 1951 che costrinse il paese a fermarsi conservando così il fascino del passato con le sue tipiche case e viuzze lastricate avvolte nel silenzio». La comunità osinese rivive il vecchio paese abbandonato 67 anni fa in occasione della sentita festa di Santa Susanna nella chiesa del XVII secolo». (l.cu.)

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