La Nuova Sardegna

Nuoro

Tutor illegale, chiesta condanna a 2 anni

Il pm: «Provata responsabilità solo dell’ex comandante dei vigili di San Teodoro»

11 luglio 2018
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NUORO. Due anni con le attenuanti generiche (che si traducono in un anno e quattro mesi di reclusione) per Francesco Asole, ex comandante della polizia municipale di San Teodoro; assoluzione per non aver commesso il fatto ma con la formula dubitativa, invece, per l’ex sindaco, Tonino Meloni e per il consigliere comunale delegato alla Polizia municipale, Gianfranco Bacciu. Si è conclusa così la requisitoria del pubblico ministero Tommaso Giovannetti al processo sul caso dei tutor collocati lungo la 131 e che nell’estate del 2012 avevano suscitato non poche polemiche per le migliaia di multe applicate agli automobilisti, nei nove chilometri di strada tra Budoni e Ovilò. Il capo d’imputazione per tutti e tre gli imputati è abuso d’ufficio. Ieri mattina il pm ha ripercorso i tratti salienti del dibattimento davanti al tribunale in seduta collegiale, presieduto da Giorgio Cannas. Tonino Meloni, Gianfranco Bacciu (difesi dall’avvocato Lorenzo Soro) e Francesco Asole (difeso dall’avvocato Nicola Lucchi), sono accusati di aver installato il sistema di rilevazione della velocità media violando le necessarie prescrizioni e affidandone la gestione con procedura diretta. Contratto che il Comune aveva stipulato con la società di La Spezia, Service Net sas. L’autovelox delle polemiche era stato posizionato nell’agosto 2012, voluto dall’amministrazione comunale di San Teodoro per controllare la velocità in un tratto ritenuto particolarmente pericoloso: i nove chilometri di strada che si srotolano tra Budoni, San Teodoro e Ovilò. «Dalle indagini – ha detto il pm – erano emerse una serie di irregolarità legate, da un lato alla tempistica della stipula del contratto e dall’altra alla procedura dello stesso. Era infatti emerso che il contratto alla società era stato stipulato ancor prima che la Giunta deliberasse sui fondi che il Comune avrebbe stanziato per il servizio. Era stato Asole ad avere rapporti con le società di La Spezia e a gestire l’appalto, mentre per gli altri coimputati non sono stati trovati elementi certi che provino un ruolo nelle procedute. La prova per loro non si è raggiunta». Prossima udienza il 26 luglio. (k.s.)

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