La Nuova Sardegna

BORORE. Sui tempi dell'effettiva operatività non si ha, al momento, certezza assoluta. Una cosa è sicura, se l'ecocentro comunale di Borore non dovesse aprire i battenti alla fine dell'anno, indubbiamente lo farà a inizio 2019. Trovati i fondi mancanti, che andranno ad aggiungersi ai quasi novantamila euro già stanziati e utilizzati a partire dal 2011/2012, saranno avviati, a breve, i lavori per completare la struttura. La cifra che si aggira intorno ai ventimila euro consentirà di costruire il box office che ospiterà il personale e l’apposita recinzione. Garantirà, inoltre, di dotare l'area della segnaletica e dell'illuminazione necessarie. Assicurati questi servizi, il punto di stoccaggio rifiuti potrà entrare a pieno regime. L'area, vasta circa un migliaio di metri quadri, si trova nella zona artigianale del paese dove sorgono altre attività. Sarà aperta al pubblico nei giorni e nelle ore stabilite dall'autorità competente e diventerà un centro di raccolta comunale di tipo A, ossia un punto in cui possono essere introdotti solamente rifiuti non pericolosi derivanti dalle utenze domestiche e specifiche in possesso dei requisiti minimi. Di diversa natura sono quelli di Tipo B dove vengono depositati materiali pericolosi e non, derivati sempre da utenze domestiche e specifiche. Al momento l'ipotesi che l’ecocentro di Borore possa appartenere a questa seconda categoria non è contemplata. Si pensa, invece, a far decollare la struttura. Il servizio andrà a integrare quello già offerto dalla raccolta porta a porta effettuato dal 2006. A dodici anni di distanza i risultati ottenuti sono più che lusinghieri. La percentuale di differenziata supera quota 70. L'obiettivo per il futuro è fare ancora meglio. Tra le criticità, invece, da sottolineare il fenomeno delle discariche abusive.