La Nuova Sardegna

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corte d’assise 

Duplice omicidio di Orune e Nule guerra sui dati dei telefonini

NUORO. Il processo per il duplice omicidio di Orune e Nule è lungo e tortuoso. Tortuoso come il tentativo di ricostruire il percorso fatto la sera dell’8 maggio del 2015 da Alberto Cubeddu, il...

25 luglio 2018
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NUORO. Il processo per il duplice omicidio di Orune e Nule è lungo e tortuoso. Tortuoso come il tentativo di ricostruire il percorso fatto la sera dell’8 maggio del 2015 da Alberto Cubeddu, il giovane di Ozieri accusato di aver ucciso lo studente orunese Gianluca Monni e di aver fatto scomparire Stefano Masala. E che non può essere supportato dai tabulati telefonici ma può fare affidamento sulla testimonia del super testimone Alessandro Taras. A certificare che le informazioni sul collegamento dati acquisite dai cellulari non possono essere considerate attendibili, una comunicazione della Vodafone. Il documento, sfoderato dai difensori di Cubeddu è stato acquisito dalla Corte di assise di Nuoro. La questione riguarda un aspetto squisitamente tecnico. E potrebbe apparire di scarsa rilevanza se non fosse che, per ricostruire il percorso che venne fatto la sera in cui – secondo l’accusa – Cubeddu si disfò della macchina di Masala utilizzata al mattino per l’agguato mortale a Gianluca Monni, occorre rifarsi esclusivamente alle dichiarazioni del supertestimone. E la strategia difensiva è chiara: erodere, udienza dopo udienza, l’attendibilità di Alessandro Taras. Minarne la credibilità, insinuare il dubbio sulle reali motivazioni che lo hanno spinto a rilasciare le dichiarazioni che hanno inchiodato Cubeddu. Cosa che i difensori hanno cercato di fare sin dall’inizio del processo. Obiettivo perseguito anche ieri, nel corso del contro esame del carabiniere del Nucleo operativo di Nuoro che ha indagato sul duplice delitto. Patrizio Rovelli prima, Mattia Doneddu poi, i due avvocati a capo del collegio difensivo messo in campo con l’obiettivo di scagionare il giovane ozierese hanno incalzato il militare. «È vero, l’informativa inviata in Procura è stata superata da quanto è emerso in dibattimento» ha ammesso il testimone Il processo riprende questa mattina alle 9

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