Strada transennata, l’edicola rischia la chiusura
di Federico Sedda
Orotelli, l’appello della titolare dell’esercizio commerciale: «L’ordinanza ci impedisce di lavorare»
28 luglio 2018
3 MINUTI DI LETTURA
OROTELLI. Non sa più a che santo votarsi Sara Carta, 23 anni, la giovane proprietaria, insieme al fidanzato di due anni più grande, dell’edicola di Orotelli ubicata nel centralissimo corso Vittorio Emanuele, a pochi passi dal municipio. «Neppure la diffida spedita al Comune dal mio avvocato è servita a smuovere la situazione» dice sconsolata. Anzi, la situazione, secondo lei, dall’altro ieri è diventata ancora più grave. «Le transenne che impediscono il passaggio delle auto e dei pedoni in quel tratto del corso di fronte alla mia edicola – aggiunge la giovane in preda allo sconforto – sono state legate con delle catene per impedire di rimuoverle, così il passaggio, seppure non consentito, è ancora più difficile, soprattutto per gli anziani». Sì perché, per quanto vietato, qualcuno si azzardava a oltrepassare le transenne, magari per comprare il giornale, confidando nella tolleranza di chi dovrebbe controllare. Quella che racconta Sara Carta, laurea in economia aziendale in tasca, è una storia quasi inverosimile, costellata di lungaggini burocratiche che rischiano di tarpare le ali al suo futuro di giovane imprenditrice. «A marzo del 2018 – fa sapere la ragazza – ho comprato, insieme al mio fidanzato, l'edicola del corso, coronando un sogno. Dopo appena due mesi, però, un’ordinanza del sindaco ha interdetto il traffico pedonale e veicolare nel tratto di strada proprio di fronte alla mia attività. Il provvedimento è stato emesso a causa di un vecchio edificio prospiciente il mio locale che rischia di crollare. Sono passati quasi tre mesi è la situazione è sempre la stessa. Neppure i pedoni possono avvicinarsi alla mia edicola che ha un unico ingresso. Il danno economico è notevole. È diminuita persino la vendita dei giornali. Il rischio è la chiusura». Ora Sara ha deciso di fare un appello nella speranza che tutto si risolva al più presto. «L’edificio pericolante – osserva il sindaco Nannino Marteddu – è di proprietà privata. Il 9 maggio del 2018 c'è stato un intervento dei vigili del fuoco che ne ha dichiarato il dissesto statico. L'ordinanza per la messa in sicurezza dello stabile da parte dei proprietari è rimasta lettera morta. Così il Comune, come prevede la legge, deve sostituirsi a loro rifacendosi poi sulle spese sostenute. Nel frattempo, però, quel tratto di strada, per ragioni di sicurezza pubblica, deve essere interdetto al traffico pedonale e veicolare». Cosa che è stata fatta con un’ordinanza del 10 maggio.
«Capisco il disagio – ammette il primo cittadino – ma purtroppo ci sono delle procedure da rispettare. Abbiamo già dato incarico a un ingegnere per predisporre la relazione tecnica che dovrà essere approvata dal consiglio comunale. Poi dovremo trovare le risorse per intervenire». Una storia, è il caso di dire, di ordinaria burocrazia e di bilanci pubblici sempre vuoti. Una storia che, stavolta, rischia di spegnere l’entusiasmo di due giovani che credevano di avere trovato la strada del loro futuro.
«Capisco il disagio – ammette il primo cittadino – ma purtroppo ci sono delle procedure da rispettare. Abbiamo già dato incarico a un ingegnere per predisporre la relazione tecnica che dovrà essere approvata dal consiglio comunale. Poi dovremo trovare le risorse per intervenire». Una storia, è il caso di dire, di ordinaria burocrazia e di bilanci pubblici sempre vuoti. Una storia che, stavolta, rischia di spegnere l’entusiasmo di due giovani che credevano di avere trovato la strada del loro futuro.