La Nuova Sardegna

Nuoro

A 72 anni in cerca dell'onda perfetta

Luca Urgu
Antonio Fois (foto Daniele Zuccarelli)
Antonio Fois (foto Daniele Zuccarelli)

Antonio Fois è di Borore e da qualche anno pratica windsurf e kite. "Da giovane lavoravo e basta, il mare non lo vedevo nemmeno"

29 luglio 2018
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Il vecchio (non diteglielo però perché non sente gli anni) e il mare hanno un rapporto bellissimo. Un amore per il profondo blu scoperto in età decisamente matura. Ma Antonio Fois, 72 anni, carrozziere di Borore, è uno di quelli che ha sposato il motto: mai dire mai. Da poco meno di vent’anni la scoperta del windsurf e da cinque del kitesurf, ma il principio e lo stimolo è sempre quello navigare veloci l’onda con il vento in faccia e la salsedine e lo iodio a caricare le batterie. «Andavo in spiaggia a Bosa marina – racconta tziu Antoni – a mezz’ora di strada dalla mia Borore, ma io così senza far niente mi annoiavo, allora mi sono avvicinato ai ragazzi della scuola surf e ho iniziato a imparare fino a diventare sempre più autonomo e sicuro».

«Da ragazzo si lavorava e basta e il mare non lo vedevamo nemmeno – continua l’attempato surfista –. C’era poco spazio per gli svaghi e gli impegni non lasciavano spazio a quelli che con gli occhi di allora apparivano fronzoli e inutili diversivi. Ora per fortuna cerco di recuperare il tempo perduto. Mi sento energico e voglioso di scoprire nuove realtà. E poi non si smette mai di imparare». Tziu Antoni è uno che va per mare tutto l’anno con i suoi amici surfisti, anzi durante l’autunno e nell’inverno non perde un weekend buono per volare sull’acqua come un moderno Icaro. Si valutano le previsioni e poi si punta per la località più appetibile in base alle migliori condizioni del momento. Quel vento giusto che per un vero surfista dall’adrenalina che scorre deve essere una delle poche motivazioni di viaggio. Una scusa sempre buona per macinare chilometri e per sentirsi sulla pelle quella magica sensazione di libertà che solo chi ha planato sull’acqua sa descrivere e vivere così bene. Troppo forte in richiamo dell’onda per stare a casa in pantofole.

«Con tutto il rispetto per i miei coetanei – riprende tziu Antoni – Io non sono da partite a carte al bar, la mia natura è quella del combattente e non mi tiro indietro davanti alle sfide». In effetti in casa moglie e figli ne conoscono la indole e non fanno niente per fermarlo, tanto poi sanno già che non sarebbe possibile e poco costruttivo. Sempre qui, in questo angolo della costa occidentale dell’Isola che continua a mantenere intatto il suo dna e il suo fascino, tziu Antoni prima di cavalcare la tavola da surf ha sfidato le correnti lanciandosi con il parapendio dalla promontorio che domina la spiaggia di Bosa Marina. Con la sua barba canuta lo vedevano atterrare nell’arenile come un marziano assieme a tanti altri decisamente più giovani ebbri di gioia per un’emozione che ha pochi uguali. Il passaggio dal cielo al mare non è stato poi così traumatico. Anzi, giorno dopo giorno, strambata dopo strambata, l’abilità e il divertimento cresceva: «Quando sono in acqua vivo delle sensazioni bellissime, sono concentrato su quello che sto facendo e lascio fuori tutto il resto».

La spiaggia di Bosa Marina con il suo Windsurfing club sono la sua base fin dagli inizi, qui il maestro Stefano Satta, lo ha guidato nelle lezioni di kite, una passione poi diventata travolgente: «Quando gli amici chiamano anche in pausa pranzo mollo tutto e mi proietto in spiaggia. Anche un paio d’ore mi fanno bene. Bastano per ricaricare le batterie. Poi mi ributto nel mio lavoro fino a tardi». Perché sia chiaro una cosa non esclude l’altra. Anche questo è il bello di stare in Sardegna.

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