La Nuova Sardegna

LANUSEI. I cardiopatici ogliastrini sono ancora una volta sul piede di guerra. Le promesse sulla riapertura della sala di Emodinamica dell’ospedale di Lanusei, inaugurata in via sperimentale nel 2017 e rimasta operativa solo per una manciata di mesi, sono rimaste lettera morta. La Regione non ha ancora dato il via libera e l’associazione che raggruppa i malati di cuore è pronta a inscenare la clamorosa protesta che due anni fa diede i suoi frutti: lo sciopero dei farmaci salvavita. «Nel direttivo dell’associazione Amici del cuore, che si è tenuto giovedì, abbiamo deciso di chiedere la convocazione della conferenza dei sindaci e di riportare l’attenzione su questo caso con lo sciopero della pastiglia» dice Francesco Doneddu, a capo del sodalizio. Meno diplomatico un altro cardiopatico ogliastrino, Giorgio Micheli. «Le beghe politiche che ruotano attorno alla apertura dell’ emodinamica a noi cardiopatici poco interessano. Chi di dovere – affonda – deve mettere fine a questa ennesima vergogna della politica e della sanità ogliastrina ponendo queste benedette firme per sbloccare l’apertura».Si dicono determinati e pronti a tutto: «lo abbiamo già fatto e lo rifaremmo a breve se la situazione non verrà sbloccata subito». La protesta è supportata dal comitato Giù le mani dall’Ogliastra . Anche il direttore della Assl di Lanusei Andrea Marras che ha seguito passo passo la vicenda attende che Cagliari sblocchi l’empasse. «Abbiamo fatto tutti i passi necessari – dice – per ottenere il via libera al progetto che prevede il modello dell’hub e spoke tra Nuoro e Lanusei». (g.f.)