La Nuova Sardegna

SINISCOLA. Prosegue il dibattito scaturito dal decreto sindacale del 16 luglio con il quale il primo cittadino di Siniscola ha modificato le deleghe assessoriali. «Ci siamo scambiati alcuni ruoli – aveva dichiarato Marco Fadda –. Ho chiesto io di rinunciare alla delega ai Lavori pubblici in quanto devo portare a termine alcune opere che potrebbero generare un conflitto di interessi». Ma per il centrosinistra, che comunque contesta il mantenimento della delega di vicesindaco da parte del consigliere più votato nella scorsa tornata, non sono sufficienti le recenti dichiarazioni della maggioranza. Gli esponenti di Psi, Pd e Leu, attraverso una nota congiunta, chiedono perciò la convocazione del Consiglio, per avere una spiegazione del provvedimento di rimpasto. «In tale sede – dicono – il vicesindaco dovrà rispondere sulla liceità del ruolo svolto sin dall’insediamento di questa amministrazione, in pieno conflitto di interessi (da lui stesso sostenuto pubblicamente), in quanto il cambio di assessorato non cancella automaticamente lo stato giuridico illegittimo del passato. Non risponde a verità, peraltro, che con il provvedimento adottato tutto è tornato secondo legge». Dopo una serie di affermazioni indirizzate alla maggioranza e all’esecutivo, Psi, Pd e Leu sono ritornati su alcune questioni. In merito ai finanziamenti ottenuti, i tre partiti attribuiscono alla Giunta Celentano il ruolo di «artefice dell’impostazione dell’accordo di programma poi trasformatosi nel Piano di Rilancio del Nuorese. Basta guardare i protocolli sottoscritti, da cui si evincono anche i tre milioni del Porto di La Caletta». Quanto all’acqua di Locoli, «il progetto non batte colpi e le tasse, contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale, continuano ad aumentare. Nemmeno il servizio dello smaltimento dei rifiuti migliora». (m.p.)