La Nuova Sardegna

Nuoro

«Porto abusivo a Orosei, subito a norma»

di Luciano Piras
«Porto abusivo a Orosei, subito a norma»

L’assessore regionale Caria: "Aspetto che il Comune presenti un progetto per metterlo in sicurezza"

09 agosto 2018
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OROSEI. «Una situazione che si trascina da trent’anni a questa parte, ma prima o poi bisogna intervenire per garantire la sicurezza e dare certezze a tutti». L’assessore regionale Pier Luigi Caria lancia il salvagente nelle acque del porto “abusivo” di Orosei. E aspetta che anche il Comune faccia la sua mossa. «Massima disponibilità a interloquire» assicura. «Ci sono criticità, è evidente, ma mi sembra che si possano risolvere, con i dovuti lavori, e riportare così tutto a norma» va avanti il titolare dell’Agricoltura e riforma agropastorale chiamato in causa, in questa bagarre di mezza estate, in qualità di presidente del Comitato tecnico regionale per la pesca, competente sullo stagno di Su Petrosu, bocche a mare comprese. Quelle stesse bocche nate per ossigenare lo stagno dato in concessione ai pescatori e trasformate nel tempo in un vero e proprio porticciolo, su Portu, con tanto di pontili faidate. «Oggi bisogna disciplinare la situazione, ma è necessario un progetto. E so che il Comune di Orosei ha pronto un progetto di massima – tira dritto l’assessore Caria –, aspetto soltanto che lo inoltri alla Regione. Ho già dato precise disposizioni agli uffici competenti affinché procedano con la massima celerità».

È l’unica via percorribile per avere l’autorizzazione regionale all’attracco in questo porto fantasma che ha costretto la Capitaneria di porto di Olbia a intervenire con una ordinanza di sgombero. Troppi pericoli tra le scalette e i pontili fatiscenti. «Il rischio sicurezza, non a caso – riprende Pier Luigi Caria – è stato il tema al centro dell’attenzione di un incontro cui ho partecipato qualche giorno fa a Orosei assieme al sindaco Nino Canzano, alla stessa Capitaneria di porto e all’Ufficio demanio». All’esame del tavolo tecnico c’era lo stato dell’arte del porto: un centinaio di piccole imbarcazioni che convivono nel più grosso centro turistico della costa orientale nuorese; un indotto e una portata economica che non possono lasciare indifferente la politica.

Da qui la soluzione tampone a tempo determinato che prevede la permanenza nelle banchine dei natanti dei privati e l’utilizzo delle boe fuori dai moli, attraverso un corridoio, per le barche legate alle attività commerciali. In attesa che dalla Regione arrivi il nulla osta per un utilizzo “promiscuo” delle bocche a mare. Nulla osta, tuttavia, che potrà arrivare soltanto se il Comune porterà avanti un progetto che metta fine alle trappole e ai pericoli fin troppo evidenti nel porticciolo improvvisato.

«Riconversione delle bocche ad approdo – sono le parole usate del sindaco Nino Canzano –, come è stato fatto a Fertilia da tempo. In attesa che Orosei abbia finalmente un porto, che intendiamo realizzare a nord della Marina, è l’unica strada percorribile».

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