La Nuova Sardegna

Nuoro

«Piano periferie congelato, daremo battaglia»

«Piano periferie congelato, daremo battaglia»

Il primo cittadino: atto ingiusto e illegale. Fenu (M5s): la Corte costituzionale va rispettata

10 agosto 2018
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NUORO. Nel bel mezzo del lavoro di progettazione del piano delle periferie arriva la doccia fredda da Roma, con il decreto Milleproroghe che congela fondi e opere. Trentasei milioni di euro (18 dei quali governativi) da spendere, per rendere concreto l’idea della città del futuro pensata sin dall’inizio del mandato civico dall’amministrazione guidata da Andrea Soddu. Che ora non ci sta proprio: «Credo si tratti di atto ingiusto e illegale. Ma per il giudizio finale aspetto l’esame dei documenti da parte degli uffici dell’Anci, l’associazione dei Comuni. Poi si deciderà come muoversi. La questione interessa infatti 120 città della nazione».

Rispetto alle prime notizie, che parlavano del solito colpo di mano di uno Stato impratichitosi a tagliare i fondi agli enti locali, nelle ultime ore sono emersi alcuni particolari. Il governo si sarebbe deciso a congelare le somme per osservare una sentenza della Corte costituzionale. Lo spiega il senatore di Cinque stelle, Emiliano Fenu: «La Corte ha dichiarato incostituzionale alcuni passaggi della legge del governo Gentiloni, sul piano delle periferie. E, in particolare, la parte in cui la legge non prevede un’intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del presidente del Consiglio dei ministri, riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale».

Ma non è tutto, rispetto agli ultimi eventi. Perché sempre la lettura delle comunicazioni che si susseguono da fonti istituzionali e politiche tirano in ballo tra le cause dello “stop” romano lo stato di attuazione dei progetti. Via libera a quelli esecutivi entro la data dell’8 giugno e sospensione per tutto il resto. Sempre dal fronte dei pentastellati, la consigliera comunale di minoranza, Mara Sanna: «Secondo quanto stabilito dalla convenzione Comune-Governo, ai fini del conseguimento del finanziamento, bisognava pervenire ad approvare entro giugno i progetti esecutivi e provvedere ad una anticipazione pari al 20% dell’importo del finanziamento. Il Comune non ha assolto nessuna delle due». Ancora a terra i due progetti principe del piano (su un totale di 22), per la ristrutturazione del mulino Gallisai e dell’ex sede dell’artiglieria, impigliati nelle strettoie burocratiche, anche per il fatto di beneficiare di finanziamenti governativi e regionali insieme. Ritardi che avevano portato l’amministrazione civica a chiedere lo scorso aprile una proroga al governo. Deroga che sembra essersi persa in cammino. Per Soddu piuttosto valgono le rassicurazioni date all’amministrazione nuorese dallo stesso gruppo di valutazione di Palazzo Chigi, nell’incontro collegiale tra i 120 comuni coinvolti, nel mese di maggio: «Ci è stato detto che stavamo procedendo nella maniera giusta».

Tanto che da quel giorno sono proseguite le pubblicazioni dei bandi di progettazione, ai quali hanno risposto decine di professionisti, molti dalla penisola. Oltre ai due progetti principali, imperniati sulla crescita del polo universitario, nel complesso un piano per migliorare sia la viabilità, sia il verde pubblico, soprattutto con la sistemazione delle piazze nelle periferie. Con una ragione di fondo, ricorda il primo cittadino: «Avvicinare le aree marginali al centro urbano e ridurre la distanza tra la nostra città e i comuni europei».

Soddu stima anche la perdita, se gli ostacoli dovessero fermare l’operazione: «Dentro ci sono opere importanti e possibilità di lavoro per diversi anni. Non possiamo permetterci di perdere né le une, né l’altra». Il contrasto politico e persino l’azione legale sembrano le strade possibili. Perché, aggiunge Soddu, «ci sono dei contratti firmati, convalidati dalla Corte dei Conti, e alle cui obbligazioni il governo comunque non potrà venire meno. Salvo esporsi a un contenzioso duro e controproducente con i comuni».

Tra le reazioni alla notizia in città anche quella del Pd, all’opposizione in Consiglio comunale. Ma persuaso che l’opportunità non vada persa. Francesco Manca, vice-segretario provinciale: «La decisione del governo di sospendere il finanziamento di 18 milioni di euro è un’ingiusta penalizzazione per un territorio che ha bisogno di investimenti. Al di là delle contrapposizioni politiche e delle responsabilità amministrative della giunta Soddu, è giusto opporsi unitariamente, per rivendicare i fondi che i governi del centro-sinistra avevano garantito». (f.p.)

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