La Nuova Sardegna

Nuoro

Disagi anche a Ferragosto l’acqua resta non potabile

di Sergio Secci
Disagi anche a Ferragosto l’acqua resta non potabile

Da Siniscola e Posada fioccano le lamentele dei residenti e dei turisti Ma Abbanoa preferisce questa soluzione rispetto alla chiusura totale della rete

14 agosto 2018
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SINISCOLA. Alla vigilia di Ferragosto stessa situazione dello scorso anno per la fornitura di acqua potabile nelle case di turisti e residenti di Posada e Siniscola. A rileggere le cronache, giallo e di pessima qualità era il liquido che colava dai rubinetti nell’agosto 2017, e sempre non potabile quello distribuito in questi giorni. «Anche le analisi effettuate dai nostri tecnici confermano altissimi valori di torbidità del liquido in arrivo ai potabilizzatori – dicono i vertici di Abbanoa –. Il fenomeno è mitigato soltanto in parte dell’abitato di Siniscola perché qui, l’acqua della diga, viene miscelata con quella della sorgente di Frunch’e Oche che risulta di ottima qualità. Purtroppo la portata della sorgente è in calo e non riesce più ad essere sufficiente per garantire l’approvvigionamento di tutte le utenze». Per il fabbisogno di Siniscola, servono infatti 71 litri al secondo ma dalla fonte, ieri ne sgorgavano appena 60. Obbligatorio quindi attingere al serbatoio del lago Maccheronis dal quale, arriva acqua sporca. «Confermiamo che il Consorzio ci sta dando acqua di pessima qualità – dicono da Abbanoa – quindi siamo costretti a scegliere tra un trattamento spinto che produce però acqua insufficiente, e un trattamento intensivo che dà minore qualità». Visto il fabbisogno in continua crescita con un picco di presenze enorme, Abbanoa ha scelto la seconda ipotesi che manda in rete acqua non potabile. «Rischiavamo di trascorrere i giorni di Ferragosto senza acqua – fanno sapere dal gestore idrico –. In questa maniera garantiamo a tutti l’approvvigionamento, e anche se l’acqua in rete non può essere usata per bere o cucinare, almeno arriva in tutte le case». Stessa situazione a Posada dove pare che i cloriti siano rientrati nella norma mentre la torbidità, il ferro e l’alluminio sono ancora out. A fare le spese di questa situazione, sono albergatori, ristoratori, residenti e vacanzieri che alloggiano nelle migliaia di case della costa. «Vengo qui da sempre – dice un turista di Brescia in affitto a San Giovanni, mentre riempie i contenitori dall’autobotte – e ogni anno siamo nella stessa situazione. Quando non sono i guasti a lasciarci senza acqua, quella dei rubinetti non è potabile. Davvero insostenibile». Code anche nelle cisterne di Posada, S’ena e sa chitta e Siniscola. «Viene davvero voglia andar via – aggiunge il proprietario di una seconda casa a Posada –. A Milano beviamo acqua dei rubinetti tutto l’anno, qui sembriamo nel Terzo Mondo».

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