La Nuova Sardegna

Nuoro

Siniscola, la Evolfil verso la chiusura: venduti i macchinari

di Sergio Secci
Siniscola, la Evolfil verso la chiusura: venduti i macchinari

L’azienda li aveva in affitto dal tribunale fallimentare Una società cinese se li aggiudica all’asta per 200mila euro

21 agosto 2018
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SINISCOLA. Di aziende tessili sul mercato italiano nel corso degli anni ne sono rimaste aperte veramente poche. Il made in Italy e la qualità dei prodotti garantiscono però a quelle rimaste in attività di poter lavorare e andare avanti tranquillamente. A Siniscola, nello stabilimento dell’ex Filmar “Filati pregiati” in zona industriale, c’è la Evofil che ingloba la Natural style (società che ha in affitto i macchinari dal Tribunale fallimentare) che continua a filare la lana dando lavoro ad una quindicina di dipendenti. A Siniscola, alcune società come la Manteco Spa, inviano la lana grezza che poi ritirano filata e roccata per esportarla nei mercati di tutto il mondo. Gli strascichi del passato e la burocrazia addensano ora nubi di tempesta sulla società e sul proseguo dell’attività lavorativa con il rischio che anche questa azienda mandi a casa le maestranze. Succede che all’asta online per l’acquisto dei macchinari per il filato, a cui aveva partecipato anche la Evofil, una società cinese con un offerta di poco più di duecentomila euro si sia aggiudicata le macchine che risultano in perfetto stato di conservazione e possono operare per decine di anni ancora. Attrezzatura che a breve verrà impacchettata e trasferita nella repubblica cinese per produrre a prezzi sicuramente più bassi quello che già si produce a Siniscola.

La mossa inaspettata dei cinesi ha spiazzato i soci della Evofil che contava su quei macchinari per proseguire continuare la produzione con i circa 15 dipendenti. La società aveva fatto richiesta alla Regione per poter attingere ai fondi destinati alla reindustrializzazione delle Zir, garantendo in questo modo i posti di lavoro anche per gli anni a venire. Un progetto che è stato approvato ma che è fermo a causa della mancata erogazione del contributo da parte della Sfirs. I macchinari quindi prenderanno la via della Cina, l’Evofil sarà costretta a gettare la spugna e la Zir Siniscola avrà un ulteriore capannone vuote mentre 15 persone e altrettante famiglie resteranno senza lavoro.

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