La Nuova Sardegna

Nuoro

Appello per la Evofil «La Regione riapra la linea finanziaria»

di Sergio Secci
Appello per la Evofil «La Regione riapra la linea finanziaria»

Crisponi interroga la giunta sulla disputa tra azienda e Sfirs Dopo la vendita dei macchinari l’incubo dei 15 licenziamenti 

26 agosto 2018
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SINISCOLA. Dopo il botta e risposta tra Evofil e Sfirs, approda in Regione la vicenda dell’azienda tessile nata dalle spoglie della Filmar. Il consigliere regionale Luigi Crisponi ha presentato un’interrogazione agli assessori alla Programmazione Raffaele Paci e all'Industria Maria Grazia Piras sul mancato finanziamento dell'azienda tessile da parte della finanziaria regionale Sfirs sulla linea finanziaria del Fondo per la competitività delle imprese. «Spesso le strategie di rilancio industriale da parte della giunta regionale si infrangono su eccessi burocratici e severità di cui Sfirs si è già resa protagonista fin troppo spesso» dice l'esponente dei Riformatori sardi. «L'allarme lanciato dai 15 lavoratori dell'azienda tessile impone la puntuale osservazione da parte del consiglio regionale e una doverosa risposta da parte degli assessorati competenti spesso distanti e distratti rispetto alle reali preoccupazioni di imprese, lavoratori e loro famiglie». Per Crisponi è assurdo mettere in campo le risorse per il rilancio della Zir di Siniscola e poi negarle per cavilli e barriere burocratiche «che stanno vergognosamente strozzando i sistemi produttivi di mezza Sardegna. Si faccia chiarezza al più presto e la giunta regionale vigili sulla Sfirs evitando di precludere il futuro dello stabilimento Evofil e del sacrosanto diritto al lavoro di tutte le maestranze».

Se non ci saranno novità, dopo l’acquisto dei macchinari da parte dei cinesi, l’azienda baroniese una delle ultime realtà attive nella zona industriale di Siniscola, rischia di chiudere definitivamente i battenti lasciando a casa 15 operai e altrettante famiglie che si troveranno prive di reddito. La cifra del finanziamento richiesto dalla Evofil come ha precisato nei giorni scorsi il presidente Sfirs Paolo Sestu ammontava a 600mila euro sotto forma di leasing finanziario. A maggio, la finanziaria aveva chiesto integrazioni per ottenere alcuni requisiti (tra cui l’acquisto di un immobile da offrire in garanzia) ritenuti indispensabili per garantire il mutuo ipotecario. In assenza della documentazione, ha precisato Sestu, «la Sfirs ha archiviato la domanda».

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