La Nuova Sardegna

Nuoro

Macomer, lo sviluppo passa per le terre civiche

di Alessandra Porcu
Macomer, lo sviluppo passa per le terre civiche

Nel piano di valorizzazione del Comune previste attività sportive e ricreative  L’assessore all’Agricoltura: «Opportunità di lavoro per tutti. A breve il bando»

29 agosto 2018
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MACOMER. Il piano di valorizzazione e recupero degli usi civici di Macomer scommette sugli usi non tradizionali nelle terre pubbliche. Lo strumento di programmazione, predisposto dall’amministrazione comunale guidata da Antonio Succu e approvato da Argea e Regione, è giunto alle fasi conclusive.

«Siamo uno dei pochissimi centri dell’isola ad averlo programmato. Entro il 2018 pubblicheremo il bando», parola dell’assessore all’Agricoltura Mariano Cadoni. I terreni, dopo aver ottenuto la definitiva destinazione d’utilizzo, potranno essere dati in concessione ai cittadini. Buona parte delle terre a uso civico si trova nel monte di Sant’Antonio, la restante parte nell’altopiano di Bara.

«Si tratta di 800 ettari del patrimonio boschivo – precisa l’assessore Cadoni – , che verranno destinati al pascolo, 375 al rimboschimento e altri 300 al taglio del legnatico». La superficie di cui si potrà usufruire sarà comunque più ampia rispetto a quella attuale, di conseguenza aumenterà anche il numero di coloro che potranno farne uso. Nello specifico la filiera foresta-legno prevede la produzione del cippato da impiegare nella centrale termica a servizio dei locali comunali. I lotti destinati alla produzione intensiva, 81 ettari ubicati a Bara, potranno invece ospitare aziende agricole ad alta redditività o piccoli allevamenti intensivi. Sono state, inoltre, individuate altre due aree: in una sarà possibile effettuare l’addestramento dei cani da caccia e nell’altra creare una postazione per il tiro a segno sportivo. «Valorizzare le terre civiche significa offrire, ai giovani in particolare, nuovi sbocchi occupazionali – osserva Mariano Cadoni – ,e allo stesso tempo incentivare l’offerta turistica in aree ricche di fauna e archeologia». L’intento dell’amministrazione comunale è quello di dotare l’area parco di un punto ristoro, di fontanelle d’acqua potabile e piste ciclabili.

La ristrutturazione dei locali ex Eca e la promozione de “Su Cantareddu” completeranno il sistema turistico capace, una volta a regime, di garantire opportunità lavorative anche alle attività ricettive macomeresi. L’assenza dell’importante strumento di programmazione territoriale aveva finora impedito ogni iniziativa produttiva, che andasse oltre gli usi tradizionali del pascolo e del legnatico.

Si potranno in questa maniera creare le sinergie con le attività ambientali, sportive e ricreative, ma anche con le attività agrituristiche e archeologiche e puntare con decisione su un modello di sviluppo basato che parte dalle terre pubbliche.

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