La Nuova Sardegna

Nuoro

Stop al salvamento a mare i fondi non sono sufficienti

di Sergio Secci
Stop al salvamento a mare i fondi non sono sufficienti

Le spiagge di Posada e Siniscola rischiano di restare senza bagnini da settembre  L’assessore: «Ci sono ritardi della Regione. Ma siamo al lavoro per la proroga»

29 agosto 2018
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SINISCOLA. Sono migliorate le condizioni del giovane turista trasportato l’altro ieri in elicottero all’ospedale di Olbia dopo aver rischiato di affogare nelle acque di San Giovanni. Assieme a lui, altre tre persone tra cui due bambine si sono trovate in difficoltà e solo grazie al tempestivo intervento di una bagnina della postazione comunale, si è evitato il peggio. A Posada e Siniscola, grazie anche ai fondi arrivati dalla Regione, dal primo luglio sono state attivate sei postazioni di soccorso. Negli oltre 40 chilometri di costa di Siniscola, le torrette di avvistamento sono state montate a Capo Comino, nella spiaggia grande e a Pischera. A Posada, postazioni invece a San Giovanni, Su Tiriarzu e Orvile. In questi due mesi, i bagnini hanno operato 64 interventi salvando molte vite umane e intervenendo anche nel caso di punture d’insetti, di tracine, contatti le meduse o colpi di calore. Un servizio indispensabile quindi per garantire la sicurezza in mare che però sarà assicurato solo per altri due giorni.

«Il servizio anche da noi è iniziato il primo luglio – dice l’assessore Giorgio Careddu del comune di Posada – dalla Regione sono arrivati 12mila e 500 euro a cui abbiamo aggiunto dei fondi dal bilancio per garantire il servizio nelle tre postazioni. Purtroppo proprio per carenza di soldi, venerdì dovremo smantellare tutto pur in presenza di tantissimi vacanzieri. Chiediamo che la Regione aumenti la dotazione finanziaria sul fondo per garantire la sicurezza anche oltre i mesi di luglio e agosto». Se a Posada si chiude, a Siniscola si sta cercando di reperire dai fondi del bilancio la somma per proseguire almeno un’altra decina di giorni. «Siamo al lavoro per riuscire a prorogare il servizio – dice l’assessore Marco Fadda – Considerato che la Regione non ci ha ancora accreditato parte della somma del 2017 e che quella erogata quest’anno è sicuramente insufficiente. Si chiede agli operatori di allungare la stagione balneare ma poi si risparmia sulla sicurezza».

A Posada sono stati 36 gli interventi: quello più grave sicuramente a metà luglio quando ad Orvile un uomo di Sas Murtas è stato rianimato dopo venti minuti di duro lavoro da parte del bagnino e dei sanitari del 118. A Siniscola di euro la Regione ne ha invece concesso 32mila e con tutta probabilità, il servizio di salvataggio potrà proseguire anche per buona parte del mese di settembre. Una buona notizia quindi per i bagnanti con la speranza che anche la stagione 2018 a Posada e Siniscola così come è avvenuto lo scorso anno, possa trascorrere senza dover pagare un contributo di vite umane.

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