La Nuova Sardegna

Nuoro

Comunione “gluten free” la Chiesa pensa ai celiaci

di Giusy Ferreli
Comunione “gluten free” la Chiesa pensa ai celiaci

Alla messa del Redentore ostie speciali per chi soffre della malattia autoimmune Il sacerdote: «In tutte le parrocchie i fedeli possono accostarsi al sacramento»  

01 settembre 2018
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NUORO. Il Redentore 2018 verrà ricordata come l’edizione delle prime volte. Prima volta del ministro della Cultura a Nuoro per la festa, prima volta dell’esibizione (emozionante) di un coro femminile, durante la messa solenne in onore del Cristo. Ed ancora prima volta dell’annuncio ufficiale dall’altare per i celiaci che hanno potuto fare la comunione con l’ostia a bassissimo contenuto di glutine durante la celebrazione eucaristica nella suggestiva cornice del Monte Ortobene. Un accorgimento preso dai sacerdoti che hanno concelebrato la funzione religiosa con il vescovo Mosè Marcia per consentire anche a chi è intollerante al glutine o celiaco di fare la comunione.

Tantissimi i fedeli che si sono messi in fila per ricevere il sacramento e hanno ricevuto l’ostia gluten free. Nelle parrocchie della città l’ostia per celiaci non è proprio una novità. Il caso che per primo ha riportato l’attenzione su questo problema risale addirittura ai primi anni novanta. Don Pietro Borrotzu era da poco arrivato a guidare la parrocchia della Beata Maria Gabriella a Nuoro quando si presentò un’esigenza particolare. «Ricordo di una bambina che si stava preparando alla prima comunione e che non poteva prendere l’ostia tradizionale» dice il sacerdote che allora trovò una soluzione per consentire alla piccola di fare la comunione. Da allora sono passati tanti anni e sia l’intolleranza al glutine sia la celiachia vera e propria si sono diffuse a macchia d’olio. «Ormai in tutte le parrocchie – sottolinea don Borrotzu – ci sono fedeli con questo problema. Noi li conosciamo tutti ma nelle grandi assemblee questo non accade ed è giusto che tutti possano avere la possibilità di accostarsi al sacramento». La Chiesa è dovuta correre ai ripari: la problematica ha richiesto l’intervento del Vaticano che, con una lettera circolare “sul pane e il vino per l’Eucaristia” diffusa a luglio dello scorso anno dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha, chiarito definitivamente come ci si deve comportare. La circolare stabilisce che le particole senza il glutine non si possono consacrare. Le ostie completamente prive di glutine sono, infatti, considerate “materia invalida per l'Eucarestia”. La congregazione ha stabilito che le ostie, per essere conformi alle norme ecclesiastiche, devono contenere glutine, seppur in minimi quantitativi. Quantità irrisorie che, tuttavia, non creano problemi alla salute. Su questo fronte si è espressa anche l’Associazione italiana celiachia che, all’indomani della circolare ha rassicurato i fedeli celiaci: le ostie consacrate durante la messa non creano problemi alla salute. La Chiesa, anche quella nuorese si rivolge ai produttori certificati: mentre le ostie tradizionali continuano ad essere confezionate delle monache benedettine del monastero di Dorgali, quelle gluten free, consacrata nella messa del Redentore arrivano da canali sicuri.

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