La Nuova Sardegna

Nuoro

Sarule apre le sue cortes sulle note di “A Diosa”

di Michela Columbu
Sarule apre le sue cortes sulle note di “A Diosa”

“Non potho reposare” sarà il filo conduttore dell’evento che entra nel vivo oggi Grandi protagonisti anche i tappeti, la gastronomia, i murales e la musica

15 settembre 2018
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SARULE. Come su un antico telaio dove si tessono i tappeti, o sul pentagramma dove è stata musicata “A Diosa”, l’inno della Sardegna scritta da Vadore Sini, che proprio a Sarule ha conosciuto i natali. È su queste basi che quest’anno è stata pensata e organizzata l’edizione 2018 di Cortes Apertas che oggi e domani animerà le strade del paese. Due elementi fondamentali che «devono assolutamente diventare il simbolo per cui Sarule deve essere conosciuta non solo in Sardegna, ma nel mondo intero», spiega il commissario straordinario Felice Corda.

Tappeti e “Non potho reposare”, ma anche la pastorizia e i suoi prodotti, il pane, l'olio, il grande patrimonio architettonico del paese, con a capo l’antica casa del Giudice Ladu sulla via principale, rappresentano per Sarule un punto di partenza da cui muovere tutte quelle azioni di sistema per uscire dal blocco economico che sta emarginando di fatto molte delle comunità del centro Sardegna dai sistemi economici e turistici. «A Sarule questa edizione si apre con l’organizzazione di tutto il tessuto associativo con a capo la proloco – spiega ancora il commissario – e qua da questo punto di vista vi è senz’altro un fermento notevole. Così seguendo i percorsi legati alle precedenti edizioni, basati non solo sull’ambiente ma anche sulla valorizzazione della gastronomia, abbiamo pensato di soffermarci su una produzione che è quella del tappeto, e da qui partire con una discussione sulle opportunità economiche che può offrire a Sarule». Oggi, qualche ora prima della inaugurazione delle cortes, ci sarà il convegno nel centro Isola, alle 11 “Il tappeto sardo: l'abbinamento del commercio tradizionale con l’e-commerce”, al quale interverranno l’assessore regionale al turismo Barbara Argiolas, l’ingegnere Ciriaco Offeddu, l'imprenditore Renato Soru, Massimiliano Cossu di Portale Sardegna e il presidente dell’Isre Peppino Pirisi.

«Vogliamo provare a sperare che la produzione del tappeto qua a Sarule torni a rappresentare una economia fiorente per le tante artigiane» continua Corda. Altro simbolo di Sarule, al centro della due giorni, è invece “Non potho reposare”, “una canzone, una poesia, un inno, del quale Sarule si deve riappropriare – chiosa ancora – e proprio per questo abbiamo deciso di assegnare la cittadinanza onoraria a coloro che hanno contribuito a portare ovunque queste musiche. Alle 19 di domani, sarà assegnata la cittadinanza onoraria postuma a Maria Carta e Andrea Parodi. Saranno presenti i loro familiari». Sono tanti, dunque, i punti di un programma di oggi e domani. Primo fra tutti la nuova edizione del concorso gastronomico “Dolce&Salato”, le numerose cortes che affollano il centro storico, e i numerosi murales che sarà possibile conoscere grazie alle visite guidate.

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