La Nuova Sardegna

Nuoro

la vertenza 

Battaglia contro il precariato tra i lavoratori di Forestas

NUORO. Sindacati confederali sul piede di guerra per difendere il futuro dei lavoratori precari in forza a Forestas. «Siamo seriamente preoccupati dalla proposta di legge regionale n° 536, approvata...

17 settembre 2018
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NUORO. Sindacati confederali sul piede di guerra per difendere il futuro dei lavoratori precari in forza a Forestas. «Siamo seriamente preoccupati dalla proposta di legge regionale n° 536, approvata dalla prima commissione e attualmente alla verifica delle altre commissioni consiliari e della giunta regionale per il parere di fattibilità prima del passaggio in consiglio regionale, senza approfondire il danno conseguente per i dipendenti a tempo indeterminato operai e impiegati» sottolineano Nicolino Gaddone, Emanuela Calvisi e Ricardo Costaggiu, rispettivamente segretari della Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. «La proposta – spiegano in coro – esclude i semestrali, cioè i dipendenti assunti attualmente a tempo determinato e full time, dall’ingresso nel contratto ipotizzato di comparto regionale se non a seguito della stabilizzazione». La conseguenza è quindi chiara: «All’interno di Forestas, se questa scellerata proposta passerà, dal 1 gennaio 2019 i lavoratori semestrali resteranno a casa e non verranno assunti dall’Agenzia». Secondo Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, infatti, la proposta non chiarisce il futuro dei lavoratori a tempo determinato. «Già la stessa relazione alla legge manifesta, sebbene en passant, l’assenza di soluzioni per il personale precario. Allora perché non stabilizzare, a tempo pieno, tutti i lavoratori a tempo determinato?» è l’interrogativo diretto che pongono Gaddone, Calvisi e Costaggiu. «Conoscendo il nostro territorio e le vicissitudini del settore, la preoccupazione è anche per l’ordine pubblico; cosa succederebbe se questi lavoratori non venissero più riassunti? Vogliamo ricordare a tutti, ma specialmente ai consiglieri regionali, che le 1.400 famiglie coinvolte includendo anche i trimestrali e quadrimestrali, che questa questione va decisa nel merito, studiando tutte le conseguenze della riforma e non sulla base dell’emozione in vista dell’appuntamento elettorale».

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