La Nuova Sardegna

Nuoro

Delitti Monni e Masala, processo alle fasi finali

Delitti Monni e Masala, processo alle fasi finali

Calendario serrato per le ultime udienze: si riprende il primo ottobre con l’ultimo testimone

21 settembre 2018
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NUORO. Duplice omicidio di Orune e Nule: delle tante richieste di integrazione delle prove presentate dalla parti una in particolare, ieri mattina, è stata accolta dal presidente della Corte d’assise di Nuoro.

È quella del pubblico ministero e delle parti civili sull’esame del tecnico dell’Innova, società che si occupa delle intercettazioni telefoniche eseguite nel corso dell’indagine. Il testimone verrà sentito nella prossima udienza, fissata per il primo ottobre, sui dati delle celle del telefono Vodafone di Alberto Cubeddu, il giovane di Ozieri accusato degli omicidi di due giovani. Sono le ultime battute di un processo difficile, carico di tensione, che vede nel banco degli imputati un giovane di 22 anni accusato degli omicidi di Gianluca Monni, studente di 19 anni di Orune, e di Stefano Masala, 29 anni di Nule, avvenuti tra il 7 e l’8 maggio 2015. Dopo l’esame del tecnico dell’Innova, Alberto Cubeddu potrebbe rilasciare dichiarazioni spontanee. Si procederà poi con un calendario serrato che ieri il presidente della Corte, Giorgio Cannas, ha reso noto: il 4 ottobre la parola passerà al pm Andrea Vacca per l’inizio della requisitoria, quindi nei giorni successivi toccherà alle arringhe dei difensori dell’imputato (Patrizio Rovelli e Mattia Doneddu) e alle richieste degli avvocati di parte civile che rappresentano i familiari delle vittime (Rinaldo Lai, Angelo Magliocchetti, Antonello Cao, Margherita Baragliu e Caterina Zoroddu). Il 17, infine, dopo le repliche, i giudici si ritireranno in camera di consiglio per decidere le sorti degli imputati. Assieme al giovane ozierese è finito a processo, con l’accusa di minacce, anche lo zio Francesco Pinna difeso dall’avvocato Agostinangelo Marras. Per i due delitti è già stato condannato a 20 anni nei primi due gradi giudizio, il cugino di Cubeddu, Paolo Enrico Pinna, che all’epoca dei fatti era minorenne. La sentenza del Tribunale dei minori di Sassari, confermata in appello, passerà al vaglio della corte di Cassazione.

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