violenza sessuale
Abusò dell’amica da consolare siniscolese condannato a 4 anni
NUORO. È stato condannato a quattro anni di reclusione il giovane siniscolese Luigi Flore, accusato di violenza sessuale nei confronti di una sua amica. Ieri mattina il tribunale in seduta collegiale...
22 settembre 2018
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NUORO. È stato condannato a quattro anni di reclusione il giovane siniscolese Luigi Flore, accusato di violenza sessuale nei confronti di una sua amica. Ieri mattina il tribunale in seduta collegiale (presidente Cannas) ha accolto le richieste della pubblica accusa che aveva sollecitato la condanna dell’uomo ritenendolo responsabile del reato commesso nel gennaio del 2009. L’imputato stando all’impianto accusatorio, approfittato della debolezza psicologica della ragazza appena lasciata dall’ex fidanzato, e quindi in piena crisi, dopo averla invitata a casa sua ne aveva abusato.
Per la difesa, invece, quel giorno non c’era stato nulla di violento ma solo rapporti consenzienti. L’avvocato Francesco Pala, infatti, alla fine della discussione aveva chiesto al collegio l’assoluzione del proprio assistito. La ragazza che si era costituita parte civile con gli avvocati Tonino Iozza e Maria Antonietta Sinis, su suggerimento dei carabinieri, si era fatta “parte attiva” del processo producendo, attraverso i suoi legali una registrazione (poi ammessa agli atti) nella quale si sentiva l’uomo chiederle scusa di quanto accaduto.
Stando alla ricostruzione dei fatti, la sera dell’11 gennaio 2009, Luigi Flore e la donna avevano trascorso la serata insieme; a un certo punto però qualcosa era cambiato.
Secondo la giovane, il suo amico aveva oltrepassato i confini tanto da far diventare le consolazioni pesanti effusioni, fino a sfociare in quella che è stata considerata una vera e propria violenza sessuale.
Il giorno successivo la giovane aveva deciso di sottoporsi ad una visita specialistica per provare le accuse contro l’uomo che si era finto amico. Poi si era rivolta ai carabinieri e aveva sporto denuncia. (k.s.)
Per la difesa, invece, quel giorno non c’era stato nulla di violento ma solo rapporti consenzienti. L’avvocato Francesco Pala, infatti, alla fine della discussione aveva chiesto al collegio l’assoluzione del proprio assistito. La ragazza che si era costituita parte civile con gli avvocati Tonino Iozza e Maria Antonietta Sinis, su suggerimento dei carabinieri, si era fatta “parte attiva” del processo producendo, attraverso i suoi legali una registrazione (poi ammessa agli atti) nella quale si sentiva l’uomo chiederle scusa di quanto accaduto.
Stando alla ricostruzione dei fatti, la sera dell’11 gennaio 2009, Luigi Flore e la donna avevano trascorso la serata insieme; a un certo punto però qualcosa era cambiato.
Secondo la giovane, il suo amico aveva oltrepassato i confini tanto da far diventare le consolazioni pesanti effusioni, fino a sfociare in quella che è stata considerata una vera e propria violenza sessuale.
Il giorno successivo la giovane aveva deciso di sottoporsi ad una visita specialistica per provare le accuse contro l’uomo che si era finto amico. Poi si era rivolta ai carabinieri e aveva sporto denuncia. (k.s.)
