La Nuova Sardegna

Nuoro

tribunale 

Il gip Pusceddu approda a Sassari

di Luca Urgu
Il gip Pusceddu approda a Sassari

Magistrato dal 1992, sarà giudice del collegio. Il saluto dei colleghi

22 settembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Da buon nuorese conviviale ed ospitale ha salutato colleghi, cancellieri, avvocati, forze dell’ordine e amici con un rinfresco al palazzo di Giustizia, sua sede di lavoro fino a ieri. Mauro Pusceddu, giudice penale del Tribunale di Nuoro, approda a Sassari per vivere una nuova esperienza lavorativa nel tribunale del capo di sopra dove sarà giudice del collegio. Magistrato dal 1998, primo incarico come giudice monocratico a Macomer e successivamente per sette anni Gip al tribunale di Oristano, prima di essere trasferito con le stesse funzioni al tribunale di Nuoro. Ha svolto lunghi periodi di applicazione a Lanusei. Dopo quasi quindici anni come gip torna a fare il giudice del dibattimento forte ormai di una consolidata esperienza maturata sui più gravi fatti di cronaca che hanno riguardato il Nuorese negli ultimi tre lustri.

Pusceddu, noto per la sua scrupolosità, si dedica da anni con passione e ottimi risultati alla narrativa e alla saggistica. È componente del collettivo di scrittura Elias Mandreu, con cui ha pubblicato i due romanzi “Nero riflesso” e “Dopotutto”, (entrambi edizioni Il Maestrale) ed è coautore di “Amministrazione di sostegno, interdizione e inabilitazione” (edizioni Giuffre 2010) . Nel 2016 ha pubblicato il romanzo “Il suo vero nome”, la sua prima opera da singolo autore, un noir ambientato tra Nuoro e Roma e incentrato sulle trame attorno alla morte dello statista Aldo Moro.

Ieri il suo non è stato un addio ma un arrivederci. Sassari non è lontana e a Nuoro c’è sempre casa. «Nuoro ha tentato di insegnarmi la difficile sfida di essere un profeta in patria: è stata in questi anni la mia principale preoccupazione per la credibilità della funzione», ha detto il giudice. «Ora però i piani della vita e della professione – continua Pusceddu – si muovono nuovamente su luoghi diversi. È normale per un funzionario pubblico: ci sono nuove esperienze che non possono non essere colte. Ma un Nuorese che va va via, anche solo professionalmente, sa che casa è il posto, anche difficile, chiuso e universale allo stesso tempo, ma in cui si spera di tornare, prima o poi, o nel mio caso, ogni sera».

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative