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La strada è allagata e i residenti sono prigionieri nelle loro case

La strada è allagata e i residenti sono prigionieri nelle loro case

LODÈ. Sopralluogo ieri mattina dei tecnici della Provincia di Nuoro alla periferia di Lodè dove l’altro ieri una frana staccatasi dal costone che sovrasta la provinciale 50, ha rischiato di...

22 settembre 2018
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LODÈ. Sopralluogo ieri mattina dei tecnici della Provincia di Nuoro alla periferia di Lodè dove l’altro ieri una frana staccatasi dal costone che sovrasta la provinciale 50, ha rischiato di travolgere un autobus dell’Arst carico di studenti pendolari. «Assieme agli ingegneri Murgia e Frau, abbiamo visionato la zona – dice il sindaco del paese Graziano Spanu – e verificato che sussiste una situazione di pericolosità per la presenza di altri grossi massi che potrebbero precipitare a valle nel caso di forti piogge. Ma non è solo il punto in cui si è verificata la frana a destare timori – prosegue il sindaco –. Occorre un intervento che vada a mettere in sicurezza il tratto compreso tra il bivio di Loddue e l’ingresso del paese, gli automobilisti e i conducenti dei mezzi pubblici che transitano quotidianamente sulla provinciale che porta verso al costa, non possono convivere con il timore di nuovi smottamenti». Questa mattina, nella zona a monte dell’unica via d’accesso a Lodè, ci sarà un sopralluogo di un geologo che dopo aver visionato il sito, avrà il compito di preparare una scheda tecnica da inviare al genio civile e all’assessorato regionale ai Lavori pubblici. L’intera zona è classificata come HG4 a grave rischio di pericolosità idrogeologica per la possibilità di frane. A Su ‘e Mutu, quindi, innanzitutto sarà verificata la presenza di eventuali altri blocchi a rischio da rimuovere con immediatezza. La scheda intervento una volta compilata, sarà recapitata al servizio genio civile ed alla provincia per gli interventi urgenti da mettere in atto per il consolidamento del versante in frana. «Probabilmente – spiega ancora il sindaco Spanu – si dovrà intervenire con il disaggio dei massi pericolanti, la chiodatura del versante in roccia e il posizionamento di pannelli fune. Un intervento radicale che consenta di eliminare ogni pericolo per chi transita in quell’arteria». (s.s.)

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