La Nuova Sardegna

Nuoro

Maxi sequestro: 4 tonnellate di cannabis

di Paolo Merlini
Maxi sequestro: 4 tonnellate di cannabis

I carabinieri hanno scoperto una piantagione nelle campagne di Ollolai: in pratica era un’azienda agricola illegale

22 settembre 2018
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NUORO. Una volta estirpate le piante, per trasportarle i carabinieri hanno dovuto chiedere aiuto a Forestas, perché non avevano un automezzo che potesse contenere tutta la marijuana sequestrata: quattro tonnellate di cannabis in piena fase di maturazione, con le infiorescenze al massimo della carica di Thc, pronte al raccolto. Per spostare il carico dalle campagne di Ollolai, dove sono state trovate, sino a Nuoro, è stato così utilizzato un camion con un cassone della portata di 15 tonnellate, che ha contenuto a stento la droga sequestrata. È il maggior sequestro degli ultimi anni da parte dei carabinieri nel Nuorese, e supera anche quello record di un anno fa a Bitti, 6700 piante, probabilmente la piantagione più vasta di marijuana mai scoperta in Italia. «Queste sono “solo” duemila – dice il maggiore dei carabinieri Marco Keten, comandante del gruppo – ma sono piante alte in media un metro e 90, completamente formate, e dunque il loro peso complessivo, 4000 chili, le rende probabilmente il maggior sequestro effettuato in questo territorio».

La piantagione era stata realizzata secondo i principi della botanica: estesa su 2600 metri e ben occultata nella vegetazione circostante, aveva un complesso sistema di irrigazione, costituito da un pozzo artesiano, accanto al quale sono state trovate numerose taniche di fertilizzante e alcune cisterne. Era alimentata da un gruppo elettrogeno che dava corrente all’elettrompa che mandava l’acqua nei tremila metri di tubature disposti dai trafficanti. Quest’ultimo termine non paia spropositato: la piantagione di Ollolai è stato progettata e realizzata per produrre introiti milionari una volta immessa sul mercato. «Ritengo che si possa parlare di un investimento complessivo di almeno centomila euro – dice il maggiore Keten – In sostanza ci siamo trovati di fronte a un’azienda agricola totalmente illegale, e specializzata appunto nella produzione di droga, realizzata dal nulla in mezzo alla fitta boscaglia di questa parte di Barbagia. Da notare inoltre che ogni sequestro di marijuana prodotta in Sardegna ci conferma di volta in volta l’aumento del principio attivo della sostanza, il Thc, così da non renderla affatto una droga leggera come è comunemente intesa».

I sequestri di piantagioni ormai si susseguono a ritmo quotidiano: esiste un’unica organizzazione criminale che controlla la produzione e il mercato? «Ritengo – dice Keten – che oggi sia diventata un’attività estremamente redditizia, che per certi versi ha preso il posto di ciò che in passato era rappresentato dai sequestri prima e dalle rapine poi. Anche qui siamo in presenza di bande modulari, che vanno da finanziatori e spacciatori sino a coloro che hanno il compito di seguire materialmente la coltivazione».

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