La Nuova Sardegna

Nuoro

«No alle vie con i Savoia»: a Nuoro un plebiscito di consensi

Alessandro Mele
«No alle vie con i Savoia»: a Nuoro un plebiscito di consensi

La proposta lanciata dall’insegnante Rosalba Satta conquista politici ed esperti. Soddu: «C’è già una vecchia delibera». Moncelsi: «Ci sono figure più meritevoli»  

24 settembre 2018
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NUORO. Sono trascorsi esattamente ottant’anni dalla emanazione delle leggi razziali fasciste e oggi, quelle stesse leggi che furono controfirmate da Vittorio Emanuele III, riportano a un argomento sempre attuale: è opportuno conservare i nomi dei Savoia nella toponomastica? La questione sembra tenere banco anche in città dove, a oggi, i riferimenti a casa Savoia continuano a indicare a residenti e turisti vie e piazze soprattutto nel centro cittadino. A sollevare la questione è stata, sul suo profilo Facebook, la scrittrice Rosalba Satta: «La storia è sempre stata scritta dai vincitori – scrive l’insegnante e figlia del poeta Franzischinu Satta – come si sa la Sardegna vantava una civiltà millenaria prima che i predatori piemontesi ci colonizzassero imponendoci anche una nuova lingua. Le guerre portano vinti e vincitori ma chi riesce ad immaginare gli indiani d’America che intitolano una loro riserva a un generale americano? Non solo la logica ma anche lo stesso amor proprio lo avrebbero impedito. Noi sardi invece, da sottomessi, siamo stati perfino riconoscenti dedicando ai Savoia piazze e strade. Nuoro prenda esempio da Galtellì che ha avuto la forza e l’orgoglio di rivedere la toponomastica».

Quello della toponomastica legato ai Savoia è un tema sul quale l’amministrazione comunale del capoluogo barbaricino si interroga da tempo: «Ai tempi dell’amministrazione Zidda – commenta il sindaco Andrea Soddu – risale una delibera che decretava l’eliminazione delle vie dedicate ai Savoia. Si potrebbe ripartire da quella deliberazione per avviare un ragionamento partecipato, volto a valorizzare e ricordare persone di ben più alto spessore culturale e morale. Ci sono tanti personaggi della cultura nuorese a cui dedicare le nostre strade e le nostre piazze. Uomini e donne di valore, che con la loro visione, la loro storia, il loro lavoro ed esempio hanno dato un contributo altissimo alla nostra storia, tracciando le linee guida del presente e del nostro futuro».

Marina Moncelsi, presidente dell’Istasac motiva il suo assenso a un cambio della toponomastica: «L’unica che dovrebbe avere una via intitolata non l’ha – afferma la docente membro dell’Istituto per la storia dell’antifascismo e dell’età contemporanea – Mafalda di Savoia fu ingannata dal padre, indifferente alla sua sorte come a quella dei 900.000 soldati italiani che combattevano nel nome del re. La principessa Mafalda morta a Buchenwald non ha dunque una via a lei intitolata, al contrario dei peggiori rappresentanti di una casata che, se all’Italia ha fatto danni innumerevoli, alla Sardegna ne ha fatti di più. Nell’80esimo anniversario della emanazione delle leggi razziste da lui firmate, chiedersi se mantenere denominazioni di strade a Vittorio Emanuele III, è un po’ tardivo. Questa proposta è una battaglia portata avanti da tanti anni in varie realtà e riguarda non solo i re fuggiaschi ma anche i re feroci». Lapidaria anche la considerazione dell’ingegnere Ciriaco Offeddu: «Bisogna cancellare completamente i Savoia e i loro accoliti dalla toponomastica di Nuoro, al più presto. Le persone richiamate nelle vie devono essere degne di essere ricordate e devono essere di insegnamento ai posteri. A chi dice che i Savoia fanno parte della storia e che aiutano a ricordare e riflettere, proporrei di intitolare qualche via a Hitler o a Pol Pot. Ci hanno tenuto nell’ignoranza, ci hanno tolto la nostra identità e ci hanno costretto a idolatrare i Savoia e i loro complici, è arrivato il momento di dire basta».

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