La Nuova Sardegna

NUORO. Si è concluso con la condanna del conducente a 3 anni e 6 mesi – la pubblica accusa aveva chiesto 5 anni – e la sospensione della patente per due anni, e non la revoca più volte paventata durante le udienze, il processo che vedeva un operatore socio-sanitario di Orani, Antonio Pireddu, a processo per omicidio colposo. Il 5 luglio del 2014, mentre era alla guida della sua Alfa 159, e intorno alle 9.30 percorreva la statale 389 da Nuoro verso Orani, Pireddu aveva perso il controllo dell’auto, aveva invaso la corsia opposta e si era scontrato con l’auto dove viaggiavano la piccola Sofia Noli, di 11 mesi, e i suoi genitori Antonio e Anna. «Ho avuto un colpo di sonno. Non avrei mai voluto che succedesse. Ero reduce da uno spuntino e non avevo dormito tutta la notte. Ero io alla guida e in macchina ero da solo» aveva detto Pireddu, qualche giorno dopo la tragedia. Mentre in una prima fase, come ha ricordato ieri nella sua requisitoria, il pm Riccardo Belfiori, Pireddu aveva detto che alla guida c’era il padre. «Questa è stata una tragedia annunciata – ha spiegato il pm prima di chiedere per Pireddu la condanna a 5 anni – l’imputato aveva già una condanna per guida in stato di ebbrezza ma questo non gli aveva fatto cambiare condotta. Nelle ore prima di mettersi alla guida aveva bevuto e poi ha perso il controllo dell’auto». «Il controllo del tasso alcolemico deve essere dichiarato nullo perché l’indagato non era stato informato della possibilità di farsi assistere da un legale – ha spiegato, poco dopo, l’avvocato Francesco Carboni – e in ogni caso a causare l’incidente non è stato l’alcol ma un colpo di sonno perché Pireddu era reduce da un duro turno di lavoro e poi aveva seguito un torneo di calcio tutto in una notte». Il giudice monocratico, alla fine, ha dichiarato nullo il test alcolemico e ha condannato Pireddu a 3 anni e 6 mesi. (v.g.)