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Nuoro

Bitti, i liceali bocciano le polemiche

Bitti, i liceali bocciano le polemiche

Gli studenti del Pira su Facebook: «Non metteteci in mezzo alle vostre questioni»

25 settembre 2018
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BITTI. Non ci stanno, gli studenti del liceo scientifico a subire inutili polemiche che sanno tanto di manovre politiche di bassa lega. Nell’era dei social, in quattro e quattro otto i liceali del Pira hanno già risposto alle polemiche sollevate nei giorni scorsi da tre insegnanti. Tre docenti in pensione (che non hanno mai insegnato al liceo) e che lamentavano il trasferimento “trionfalistico” di oltre cinquanta studenti «nell’infelice quanto improvvisato locale dell’ex giudice di pace».

«Soluzione inadeguata» l’hanno definita Giannetta Mannu e le sorelle Maurizia e Antonietta Farre.

«Dopo i numerosi dibattiti sul trasferimento del liceo di Bitti ai locali dell’ex giudice di pace, ora addirittura riportati sul giornale noi studenti – scrivono i liceali nella pagina Facebook della scuole – ci sentiamo chiamati in causa in quanto ci dissociamo assolutamente da tutto quello che è stato scritto e continuiamo a sottolineare l’enorme possibilità che il Comune ci ha dato, in uno spazio nuovo al centro del paese che è stato perfettamente attrezzato e adeguato per una scuola. Delusi da quanto riportato suggeriamo alle autrici delle dichiarazioni riportate nell’articolo di preoccuparsi veramente del bene degli studenti e di non metterci in mezzo nelle loro questioni, pertanto le invitiamo all’inaugurazione che si terrà prossimamente per guardare di persona la nostra nuova scuola». Una difesa a spada tratta, insomma, dell’operato e dell’impegno portato avanti dal sindaco del paese, Giuseppe Ciccolini, che ha sempre seguito in prima persona la lunga vicenda del caseggiato scolastico, spesso lavorando in silenzio pur di portare a casa il risultato: evitare che i giovani perdessero la loro scuola. Parole ora affidate alla rete attraverso la pagina Fb “Liceo scientifico Michelangelo Pira Bitti” destinate a fare il giro largo. Contattato dalla Nuova, il primo cittadino si limita a un «no comment».

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