La Nuova Sardegna

Nuoro

«Ora dovete cacciare Beccu» rottura definitiva con i sardisti

di Francesco Pirisi

Dopo l’azzeramento della giunta Soddu, il Psd’Az chiede anche di “epurare” il presidente del consiglio Il sindaco: questione di poltrone, pretendono il terzo assessorato. Camarda: non accettiamo diktat

25 settembre 2018
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NUORO. Il Psd’Az lascia il tavolo delle trattative per la ricomposizione della maggioranza politica nel Comune capoluogo. Tanto che a questo punto diventa probabile la rottura definitiva della coalizione e il commissariamento dell’ente. Lo strappo ieri mattina, durante l’incontro convocato dal sindaco Andrea Soddu nel tentativo di riunire le parti politiche in causa e formare una nuova giunta per gli ultimi due anni di mandato. L’obiettivo si è frantumato davanti all’indisponibilità dello stesso Soddu e del suo gruppo consiliare di azzerare, dopo l’esecutivo, anche la rappresentanza comunale negli enti esterni, come chiesto dai sardisti. La capogruppo Claudia Camarda: «Un vero diktat, quello di Soddu, che non abbiamo accettato e non accetteremo. Noi volevamo parlare di metodi e programmi, ma qui ci si arrocca sulle poltrone».

Insieme al sindaco e al Psd’Az (rappresentato anche da Agostino Corvetto, della segreteria cittadina), all’incontro gli esponenti Marcello Seddone e Stefano Flamini (Ripensiamo Nuoro), Sebastian Cocco ed Eleonora Angheleddu (L’Italia in Comune- ex La Base), i consiglieri comunali Francesco Fadda e Paolo Manca, per la Città in Comune, mentre la componente di riferimento del sindaco, Scegliamo Nuoro, è stata al tavolo con la capogruppo consiliare Fausta Moroni e il segretario politico Gianni Pinna. L’ennesimo incontro di un confronto iniziato sin dalla fine di luglio, all’indomani della decisione dei sardisti di chiedere la riapertura della verifica, con la condizione di ripartire dopo avere azzerato la giunta. In carica ancora il vice-sindaco Sebastian Cocco e l’assessora del Turismo e spettacolo, Valeria Romagna. Mentre avevano lasciato gli assessori Marcello Seddone (Affari generali) e Chiara Flore, ancora fresca di nomina all’Agricoltura e ambiente. Vacante anche la delega dei Servizi sociali, non accettata da Maria Boi, durante il rimpasto di febbraio, che è risultata comunque formalmente ancora nei quadri dell’esecutivo, anche per garantire il rispetto della rappresentanza di genere.

All’allontanamento dei due assessori sardisti, Giuliano Sanna e Antonio Belloi, ci ha invece pensato lo stesso Soddu, che a luglio gli ha ritirato la delega: «Sono stato costretto, perché non partecipavano alle riunioni», ha spiegato in quei giorni il primo cittadino, per il quale il male del Psd’Az sarebbe stato legato alla richiesta di un terzo assessorato, non accordato. I sardisti hanno però sempre parlato di epurazione e chiesto di riportare il tutto alla condizione di partenza per continuare a fare parte della maggioranza. La giunta è stata azzerata nei giorni scorsi, con le dimissioni di Cocco e Romagna, che hanno dichiarato di voler fare il passo indietro proprio per favorire la ricostruzione del governo civico. La reazione dei sardisti, sempre con il capogruppo Camarda: «L’atto è apprezzabile, anche se non c’è stata alcuna revoca da parte di Soddu. Cosa che ha invece fatto con i due nostri assessori. Senza remore». L’asticella è stata però alzata dopo l’ultima seduta consiliare, conclusa con l’occupazione dell’aula da parte dei gruppi di minoranza. La protesta nei confronti del presidente del consiglio, Fabrizio Beccu, reo a loro dire di avere con arbitrio negato gli interventi già annunciati dai consiglieri di opposizione. Tra i banchi sono rimasti anche i sardisti. Prima, indispettiti dalla scelta di Soddu di rinviare la delibera sugli equilibri di bilancio, per riportarla in aula insieme al consuntivo 2017. E poi per la decisione di Beccu, di cui hanno chiesto le dimissioni.

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