La Nuova Sardegna

Nuoro

Sanità, monta la protesta contro i tagli della Regione

di Giovanni Melis
Sanità, monta la protesta contro i tagli della Regione

Sorgono, sindacati e sindaci del territorio difendono il reparto di chirurgia «Impensabile l’intenzione di ridurre l’attività del reparto al solo day surgery»

26 settembre 2018
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SORGONO. Nuove proteste per la sanità nel comprensorio Barbagia Mandrolisai. A segnalare i nuovi tagli operati dall’assessorato regionale sono le amministrazioni comunali di Tonara, Desulo e Sorgono. Le lamentele sono iniziate quando Comuni e sindacati sono venuti a conoscenza del nuovo tentativo di trasformazione dell’attività del reparto di chirurgia generale in solo “day surgery”. Pochi turni di chirurgia e solo per interventi base. Ancor meno turni di anestesia, con difficoltà a conciliarsi con la chirurgia e l’ospedale perderebbe in poco tempo la sua funzionalità. Per i sindaci Giovanni Arru, Flavia Loche è Gigi Littarru ciò porterebbe alla morte dello stesso reparto in breve tempo. I sindaci intimano all’assessore Luigi Arru e a tutta la giunta regionale di rivedere il piano predisposto dal Cori per il reparto del San Camillo. «È intollerabile solo pensare a una tale riduttiva conversione della chirurgia generale in un territorio classificato area disagiata e pertanto con tempi di percorrenza proibitivi dal momento che anche per altri presidi ospedalieri di zona disagiata come Bosa e Muravera parrebbe prevista come minimo l’attività in “week surgery”. Fa specie che l’assessore regionale Arru, originario di Austis, si stia dimostrando sensibile a parole mentre nella pianificazione socio sanitaria sia il più feroce avversario».

I sindaci denunciano come sia inaccettabile vedere il presidio spogliato giorno dopo giorno di servizi ed attrezzature essenziali per la comunità (letti operatori, apparecchi di anestesia e rianimazione, e apparecchi radiologici), basti pensare al servizio di radiologia che prevede la presenza del radiologo solamente la mattina dalle 8 alle 14 fino al venerdì e fuori da questi orari si è costretti a recarsi a Nuoro o Oristano, creando grosse difficoltà agli utenti che vogliamo ricordare pagano le tasse come qualunque cittadino italiano. L’ultimo tassello della mala sanità gestionale è il mancato turn over della neuropsichiatra che obbliga gli utenti a continui e spossanti viaggi. Le amministrazioni comunali concludono chiedendo alla politica regionale «un reale cambio di rotta e chiedono ai sindaci e alle forze politiche presenti nel territorio di fare fronte comune per far valere le giuste richieste in difesa dei cittadini». Sul fatto interviene anche Daniele Maoddi, presidente dell’associazione “Nuova prospettiva popolare” denunciando l’ennesimo atto di depotenziamento dell’ospedale di Sorgono. «È purtroppo solo l’ennesimo esempio dell’opera di smantellamento delle periferie – dice –. Sanità, scuola, trasporti: passo dopo passo si cancellano punti di riferimento e servizi essenziali. Servirebbe invece innescare un processo inverso con un piano di ricostruzione che metta al centro la persona, le famiglie e i loro diritti primari. Quasi come nel dopoguerra».

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