La Nuova Sardegna

Nuoro

Campo conteso, arrivano i carabinieri

di Claudia Carta

Lotzorai, al comunale di via Olimpia sfiorata la rissa tra l’Atletico e l’Us

27 settembre 2018
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LOTZORAI. Volano gli stracci al comunale di via Olimpia, a Lotzorai. Atletico contro Us. Derby tutt’altro che calcistico, dal momento che martedì sera, a placare gli animi a dir poco surriscaldati delle due dirigenze ci hanno pensato i carabinieri di Lanusei. Oggetto del contendere, neanche a dirlo, il rettangolo di gioco. Sono le 19 quando negli impianti sportivi arrivano giocatori e dirigenti dell’Atletico, mentre sono in corso gli allenamenti dei piccoli iscritti all'Accademia Ogliastra di Tortolì. L’undici di Marco Canzilla aspetta a bordo campo. Quando i baby calciatori vanno via, i bianco blu iniziano la preparazione atletica utilizzando solo metà del terreno di gioco. Trenta, quaranta minuti. Arriva in via Olimpia anche l’altra squadra di casa, l’Us Lotzorai, unico gestore degli impianti sportivi su concessione del comune. L’Atletico non ha il permesso di stare lì. La bagarre inizia. I toni si alzano. Volano insulti e parole grosse. Arrivano i militari dell’Arma. Sono quasi le 21.30 quando, a riflettori ormai spenti, si spengono anche le ultime contestazioni. Ma il clima è a dir poco avvelenato. «Non ci fermeremo qui – ribadiscono i dirigenti dell’Atletico –: stiamo parlando di diritti. Giocare nel campo comunale lo è. Chiediamo a chi di dovere che si intervenga per porre fine a una situazione che dura ormai da troppo tempo. L’amministrazione, che può e deve intervenire, continua invece a permettere tutto questo». E mentre i telefoni dei dirigenti Us squillano senza che sia possibile avere risposta, a farne le spese ora è la stessa Accademia Ogliastra con i suoi 160 bambini, a cui lo stesso Us sospende l’uso del campo «a causa di insicurezza di gestione».

«Questa è fantascienza – commenta imbestialita Fabiana Depau, dirigente dell’Accademia –. Siamo noi che tuteliamo i nostri bambini in uno spazio in comune con altre società sportive. Non c’è mai stato alcun sentore di pericolo derivante da qualcosa o qualcuno. Non siamo né gestori né tanto meno vigilantes. E non si possono mettere alla porta in questo modo 160 ragazzi. Le accuse mosseci dall’Us sono a dir poco ridicole». Insomma, lo sport unisce. Ovunque fuorché a Lotzorai.

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