La Nuova Sardegna

Nuoro

Abbanoa sotto accusa per danno ambientale

Sversamenti a San Teodoro e a Budoni, la procura chiede il rinvio a giudizio dei vertici della società

28 settembre 2018
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NUORO. Sono tutti accusati in concorso tra loro di aver commesso dei gravi reati ambientali. E in particolare di aver smaltito illecitamente rifiuti liquidi in zone di grande pregio recando dei danni al territorio e anche ad alcune attività produttive. L’inchiesta della procura di Nuoro che ha chiesto il rinvio a giudizio dei vertici di Abbanoa è approdata ieri dal gup, ma alcune eccezioni sollevate dai difensori hanno rinviato la decisione. Mauro Pusceddu scioglierà la riserva il 12 ottobre mentre la nuova udienza per decidere il rinvio a giudizio o meno dei nove imputati è stata fissata per il 9 novembre. Tra gli imputati, tutti i vertici di Abbanoa. Alcuni ormai ex, come il nuorese Alessandro Ramazzotti, amministratore unico fino a pochi mesi fa. Con lui Carlo Marconi (rappresentante legale dell’impresa), Pietro Cadau (presidente del cda), Sandro Murtas (responsabile della direzione generale), Diego Farre (responsabile del distretto n° 5), Lamberto Tomasi, Franco Piga, Luigi Patimo (direttore tecnico e procuratore speciale della sede secondaria di Milano della società Acciona Agua affidataria del servizio di controllo e manutenzione degli impianti di depurazione e sollevamento fognari), Giacomo Castiglia (referente tecnico della società Acciona Agua). Le parti offese del procedimento sono i Comuni di San Teodoro e Budoni, la Regione e la Compagnia ostricola Mediterranea Scarl. Al momento nessuno si è costituito parte civile, ma potrebbero farlo anche più avanti. I fatti contestati ai dirigenti dell’ente idrico regionale risalgono al periodo che va dal 2009 al 2015. Le indagini avrebbero stabilito che a causa del malfunzionamento e dello stato di abbandono degli impianti di depurazione e sollevamento avveniva in maniera reiterata lo sversamento dei rifiuti nel rio di San Teodoro, nel Rio Rattu longu e nel Rio Budoni e nello stagno di San Teodoro, area questa di interesse comunitario, utilizzato per l’allevamento delle ostriche. (l.u.)

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