La Nuova Sardegna

Nuoro

Bottega del pastoralismo una finestra aperta sulle tradizioni di Ollolai

di Michela Columbu
Bottega del pastoralismo una finestra aperta sulle tradizioni di Ollolai

OLLOLAI. Una mattinata di sole settembrino, perfetto per un tour in una splendida decappottabile anni Sessanta, paglietta e foulard. L’arrivo nella piazza centrale del piccolo “dorp” (villaggio in...

01 ottobre 2018
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OLLOLAI. Una mattinata di sole settembrino, perfetto per un tour in una splendida decappottabile anni Sessanta, paglietta e foulard. L’arrivo nella piazza centrale del piccolo “dorp” (villaggio in olandese), era già programmata da qualche giorno, proprio per vedere i luoghi del reality che in Olanda, in una delle ultime puntate ha toccato il milione di spettatori. Una boccata di ossigeno a mille metri sul mare per i nuovi ospiti, un giro nel centro storico e poi ingresso al negozio del pastoralismo per perdersi tra fiore sardo dop, dolci di pasta di mandorle, corbule e cestini di asfodelo, pregiate rappresentazioni su tela o legno dell’abito tradizionale di Ollolai, lavorazioni in ferro battuto, caffè della torrefazione locale, o anche semplicemente simpatiche calamite che richiamano i colori della tradizione.

È un piccolo ma accogliente spazio gestito dalla Pro loco e allestito dagli stilisti Marije e Ovan, che si affaccia nella piazza principale, dove è possibile trovare tutte le produzioni ollolaesi, e dove gli artigiani e gli obbisti iscritti all’albo comunale, possono esporre i loro prodotti in modo che siano disponibili ai turisti. È la “Bottega del pastoralismo” che ha aperto i battenti da qualche settimana e che è nata grazie alla volontà del gruppo di amministratori guidati da Efisio Arbau, che proprio nel programma elettorale aveva previsto di realizzare tutto questo.

«Si tratta di un progetto realizzato con il contributo della Fondazione di Sardegna – spiegano gli amministratori comunali del paese –.Un negozio espositivo collocato assieme all’ufficio turistico e aperto a tutti i prodotti di Ollolai, nel quale i visitatori, oltre ad acquistare, possono avere i contatti direttamente dai produttori».

Si tratta di una parte del più esteso progetto di promozione economica del tessuto produttivo locale che prevede l’apertura di botteghe del pastoralismo anche nelle grandi città e il coinvolgimento della grande rete di emigrati ollolaesi nel mondo.

«Partiamo dal riconoscimento del pastoralismo come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco – conclude il primo cittadino di Ollolai – consapevoli di avere nel nostro vivere quotidiano una ricchezza che possiamo tramutare in crescita economica».

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