La Nuova Sardegna

Nuoro

Lula, successo delle Cortes: il paese invaso dai turisti

di Bernardo Asproni
Lula, successo delle Cortes: il paese invaso dai turisti

L’Atonzu luvulesu strappa consensi e porta un altissimo numero di presenze. Sessantadue le postazioni da visitare, dall’enogastronomia all’artigianato

02 ottobre 2018
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LULA. Un sole estivo ha baciato la due giorni di Atonzu luvulesu-Cortes apertas 2018 del circuito promozionale di Autunno in Barbagia. Un flusso costante di pubblico ha invaso il paese a partire dalla tarda mattinata di sabato e proseguito domenica. È stata una esplosione di folla. «Debbo dire che è stato un vero successo – dice il presidente della Pro loco Sa Rosa ’e Monte Gianni Arrigo –. Il sabato pomeriggio la presenza di visitatori si è triplicata in relazione all’anno scorso e la domenica riconferma un risultato d’eccezione». Visitatori, sardi e di oltre Tirreno, ma anche tedeschi, inglesi e francesi, hanno invaso le 42 cortes (62 postazioni), apprezzando le produzioni artigianali-artistiche e gustando leccornie enogastronomiche allo stand “Sas fainas de eris e de oje” (le faccende di ieri e di oggi).

Il sindaco Mario Calia: «Abbiamo fatto ancora una volta centro. Grandioso: non credevo ai miei occhi, quella moltitudine che invadeva Lula, sia per la bontà dei nostri prodotti, sia per l’ospitalità che caratterizza la nostra comunità». Valori evidenziati dagli stessi visitatori. «È la prima volta che vengo a Lula – ha sostenuto una turista francese – sono affascinata da tutto, a conferma di quello che miei amici mi avevano riferito. Ritornerò in questa terra meravigliosa». Molti lasciano le Cortes con le buste piene di leccornie, dolci o pasta lavorata o miele o bottiglie di vino delle aziende locali o oggetti dell’artigianato artistico. Altri visitatori seguono mostre, esposizioni e esibizioni varie, canti e musica itineranti, manifestazione folk. C’è chi è rimasto colpito da Sa Corte de sos massajos (contadini), un autentico museo, chi dall’offerta teatrale di Ilos “Sos contos de mannedda”, quel raccontare del passato allorché le moderne tecnologie di massa non erano neppure immaginabili. Gettonati “Juvarias”, ricostruita in via Falqui sino a piazza Sos ballos, poi le fasi di lavorazione del grano, su tricu, dalla mietitura alla molitura con sa mola fatta girare da un asino (antica macina in pietra). Un percorso sensoriale ripreso a getto continuo da macchine fotografiche e cineprese. Ammirati i murales, mentre tanta curiosità ha destato l’animazione, proposta dalla Pro loco, “A jocare”, gioco antico della “morrocula” (trottola) coinvolgendo anche chi bambino non lo era più da tempo. «Stupendo, tutto originale. Ritornerò in questo paese», ha commentato uno studioso tedesco alla ricerca di novità mentre cala il sipario con Sardegna in Festa-Cantigos de Sardigna, presentato da Ottavio Nieddu, che ha spaziato in diverse realtà dell’isola.

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