La Nuova Sardegna

VILLAGRANDE STRISAILI. Lotta al bracconaggio nelle campagne tra la Barbagia e l’Ogliastra. Stavolta a finire nei guai sono nove cacciatori, in maggioranza residenti a Fonni, che risultano indagati in seguito a un’operazione antibracconaggio portata avanti domenica dal Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale in forze all’Ispettorato di Lanusei nella zona di Monte Novu, nel territorio di Villagrande Strisaili. Oltre a un muflone e un cinghiale, sono stati sequestrati i fucili e le munizioni. I ranger del Corpo forestale, domenica scorso, in occasione dell’apertura generale della stagione venatoria, hanno sorpreso, nel territorio villagrandese, un gruppo di cacciatori impegnati in una battuta di “caccia grossa alla posta”. Nel corso delle perquisizioni i ranger hanno rinvenuto le carcasse di un cinghiale e di un muflone evidentemente abbattuti poco prima. A supporto dei controlli è intervenuto anche il personale dalle stazioni forestali di Villagrande Strisaili, Lanusei, Osini, Seui e Gavoi, oltre agli gli agenti del Nucleo investigativo di Nuoro. Come già detto, ai nove cacciatori, per la maggior parte residenti a Fonni, oltre che i due esemplari di muflone e di cinghiale, sono stati sequestrati i fucili e il relativo munizionamento che avevano al seguito. A tutti e 9 i cacciatori sorpresi dai ranger della forestale nelle campagne di Villagrande sono state contestate le violazioni penali «per l’abbattimento di specie particolarmente protetta e in tempo di divieto, ai sensi della legge nazionale e regionale sulla caccia, nonché la sanzione amministrativa per avere esercitato la caccia in assenza di autorizzazione in deroga, di violazione alle restrizioni in materia di contrasto alla lotta alla peste suina africana».