La Nuova Sardegna

Nuoro

Omicidi Orune-Nule, rinviata la requisitoria

Omicidi Orune-Nule, rinviata la requisitoria

Il dibattimento si è concluso ieri mattina. Al rientro in aula martedì prossimo la parola passerà al pm

05 ottobre 2018
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NUORO. Sono le 10. 44 quando il presidente della Corte d’assise di Nuoro, Giorgio Cannas, dichiara chiusa l’istruttoria dibattimentale del processo a carico del giovane di Ozieri Alberto Cubeddu per il duplice omicidio di Orune e Nule. Dovrebbe toccare all’accusa prendere la parola ma il pubblico ministero, Andrea Vacca, chiede di rinviare l’inizio della requisitoria.

La richiesta, concordata tra le parti ,viene accolta. Bisognerà attendere il 9 ottobre per ascoltare la ricostruzione dei delitti e la richiesta del pm. Il calendario proseguirà con le udienze del 10 e 11 ottobre dedicate alle parte civile. Il 15 parleranno gli avvocati Agostinangelo Marras e Mattia Doneddu (difensori rispettivamente di Francesco Pinna, accusato di minacce, e di Cubeddu) mentre il 16 toccherà all’altro difensore del giovane ozierese, Patrizio Rovelli. Sarà alla fine delle arringhe difensive, poco prima che la Corte si ritiri in camera di consiglio che l’accusato, così come preannunciato dai suoi difensori prenderà la parola per rendere dichiarazioni spontanee. La fase dibattimentale del processo sull’omicidio dello studente orunese Gianluca Monni e la scomparsa da Nule di Stefano Masala, avvenuti tra il 7 e l’8 maggio 2015, si è conclusa ieri con l’esame del consulente dell’accusa, l’ex comandante nazionale dei vigili del fuoco Leonardo Corbo, chiamato dal pm per riferire sui tempi di combustione della Opel Corsa di Stefano Masala bruciata la notte dell'8 maggio nelle campagne di Pattada. Secondo la tesi dell’accusa, Cubeddu e suo cugino Paolo Enrico Pinna, il giovane di Nule condannato a 20 anni in due gradi di giudizio per gli omicidi, si sarebbero impossessati dell'auto di Stefano la sera del 7 maggio, e con questa avrebbero raggiunto insieme Orune la mattina successiva per uccidere Monni, freddato davanti alla fermata dell'autobus che lo avrebbe dovuto portare a scuola.

Sarebbe stato poi Cubeddu, la notte dell’omicidio di Gianluca, a incendiare l’utilitaria di Stefano.(g.f.)

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