La Nuova Sardegna

Nuoro

PERDASDEFOGU 

Finisce a roncolate una lite per il pascolo

PERDASDEFOGU. Un litigio tra confinanti di pascolo che per poco non sfocia in una tragedia. L’alterco finito a colpi di roncola tra due gruppi di fratelli è avvenuto venerdì pomeriggio intorno alle...

07 ottobre 2018
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PERDASDEFOGU. Un litigio tra confinanti di pascolo che per poco non sfocia in una tragedia. L’alterco finito a colpi di roncola tra due gruppi di fratelli è avvenuto venerdì pomeriggio intorno alle 17 nelle campagne di Sa murta a Perdasdefogu, lungo la strada che collega il comune ogliastrino a Escalapano. Ad avere la peggio è stato un allevatore proprio di Escalaplano, Delio Pisano, che al termine di una violenta lite scoppiata con due fratelli foghesini, Battista e Lorenzo Lai, è stato raggiunto da un colpo di falcetto impugnato da uno dei vicini di pascolo. Pisano, che nel corso dell’aggressione ha riportato una profonda ferita al braccio, era in compagnia del fratello Angelo quando, violenta ma forse non del tutto inaspettata, è scoppiata la lite. A quel punto, quando ormai gli animi, forse già inaspriti da vecchie ruggini si erano surriscaldati, la situazione è degenerata e la roncola è comparsa improvvisamente nelle mani di uno dei fratelli Lai. La roncolata ha raggiunto Delio Pisano al braccio sinistro. L’allevatore è stato subito soccorso dal fratello che, rimasto illeso, ha chiamato i soccorsi. Nel mentre i due fratelli Lai si sono allontanati dal luogo dove è avvenuta la lite e hanno raggiunto Perdasdefogu. Pisano, sanguinante, ha atteso l’arrivo di medici del 118 ed è stato trasportato all’ospedale Brotzu di Cagliari con l’elisoccorso. Ora si trova ricoverato nel reparto di chirurgia e non corre pericolo di vita anche se inizialmente la cospicua perdita di sangue dall’arto ferito aveva fatto temere il peggio. I due fratelli Lai subito dopo il fatto sono andati in caserma a Perdasdefogu e hanno raccontato ai carabinieri la loro versione dei fatti. Entrambi sono stati denunciati dai militari che fanno capo alla compagnia di Jerzu guidata dal capitano Giuseppe Merola. Sul capo dei due fratelli pendono, in concorso, le accuse di lesioni personali aggravate e di porto abusivo di armi atte a offendere. (g.f.)

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