La Nuova Sardegna

Nuoro

Nuoro, cade a pezzi l'ex Comune che 150 anni fa vide la rivolta di Su Connottu

di Valeria Gianoglio
Nuoro, cade a pezzi l'ex Comune che 150 anni fa vide la rivolta di Su Connottu

Palazzo Martoni dichiarato “off limits” dopo il sopralluogo vigili del fuoco 

08 ottobre 2018
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NUORO. Per 150 anni esatti ha resistito alla storia, ai suoi tumulti, alle rivolte popolari. Ma alla fine ha dovuto cedere alle crepe del tempo, della pioggia, delle mancate manutenzioni. E così, in questi giorni, palazzo Martoni, sede dell’antico Comune di Nuoro – e luogo scelto un secolo e mezzo fa dai trecento nuoresi, armati di bastoni, per protestare, al grido di “Torramus a su conottu”, contro la vendita dei terreni comunali – ha issato bandiera bianca e si è mostrato in tutta la sua fragilità ai vigili del fuoco che lo esaminavano nel corso di un sopralluogo seguito all’ennesimo allarme calcinacci. «L’edificio – hanno scritto gli esperti del comando provinciale di Funtana Buddia, al termine della visita accurata fatta all’interno del palazzo – manifesta uno stato di avanzato degrado e di abbandono, tale per cui potrebbe compromettere la pubblica e privata incolumità». E a quanto risulta agli stessi vigili, in base ad altri sopralluoghi, non versano in condizioni migliori nemmeno altri due edifici che si trovano ad appena qualche metro di distanza dall’ex palazzo Martoni: le case ai numeri civici 40 e 38 di via Angioy.

È il cuore di Nuoro che si sgretola a poco a poco, insomma, dopo tanti anni di onorata resistenza al tempo e alle intemperie. E con esso, a meno di interventi immediati, rischia di sparire anche un pezzo di storia sentita, salda, e capace ancora oggi di muovere cuori e animi, di unire i nuoresi, di provocare reazioni decise. «Palazzo Martoni non merita di finire così – dice il vicesindaco e assessore comunale alla Cultura, Sebastian Cocco – per questa ragione ho deciso di proporre alla Regione di acquisire l’edificio dall’attuale proprietario. Proprio com’era accaduto per la casa Natale di Grazia Deledda. Si tratta, infatti, di edifici che ricoprono una straordinaria importanza non solo per Nuoro ma per tutta la Sardegna, e non possono essere lasciati in queste condizioni. Scriverò alla Regione perché intervenga come per casa Deledda. Serve il sostegno di tutti, in questo percorso, soprattutto dei tanti nuoresi che tengono alla storia della città e ai suoi simboli».

E tra i sostenitori di un intervento risolutivo immediato, da parte delle istituzioni, per salvare l’ex Comune al numero 5 di via Chironi, non potevano mancare, ovviamente, nemmeno alcuni dei protagonisti della rievocazione dei celebri moti di Su Connottu e di diverse altre iniziative, promosse dall’associazione Paskeda Zau e dall’ordine e scuola forense, per riproporre quella pagina di storia così sentita. Grazie alla collaborazione tra un appassionato ricercatore di storia e tradizioni come Michele Pintore, che ha ricostruito, passo per passo, la rivolta popolare del 1868, grazie al progetto storico-teatrale del regista Gianluca Medas, alla verve di attori come Marco Moledda e Vittoria Marras, tra le altre iniziative è andata in scena anche la riproposizione in piazza della rivolta popolare del 26 aprile 1868. «Solo che – precisa Michele Pintore – l’anno scorso eravamo riusciti a farla proprio nel luogo dove era realmente avvenuta: a palazzo Martoni, il vecchio Comune. Quest’anno, a causa delle condizioni del palazzo, la cosa non era neanche lontanamente proponibile, per cui la rievocazione è stata fatta in piazza Su Connottu. Certo è che palazzo Martoni non può finire in queste condizioni. è giusto che le istituzioni lo acquisiscano al loro patrimonio e lo rimettano in sesto. Davvero, così non può stare: è un pezzo di storia e simbolo di una resistenza eroica».

«Sia noi che abbiamo interpretato un ruolo nella rievocazione storica, sia l’associazione Paskedda Zau, da tempo stiamo sostenendo la proposta non solo di recuperare e rimettere in sesto il palazzo dell’ex Comune ma anche di andare oltre – spiega Marco Moledda, che nella rievocazione dei moti ha interpretato il ruolo del poeta Salvatore Rubeddu –

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