La Nuova Sardegna

Nuoro

La memoria rivive nei murales di Pina Monne

di Alessandra Porcu

L’artista rievoca la nascita dei dipinti realizzati sei anni fa a Borore e annuncia un’opera su De Andrè

11 ottobre 2018
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BORORE. Le sue opere hanno il potere di restituire bellezza a luoghi anonimi che altrimenti sarebbero abbandonati all'incuria e allo scorrere ineluttabile del tempo.È accaduto in 150 paesi della Sardegna, compreso Borore, dove nel 2012 Pina Monne, artista di Irgoli trapiantata a Tinnura, viene contattata dall'amministrazione civica guidata da Tore Ghisu per realizzare alcuni murales. «Ricordo di aver visitato il paese e di aver scelto di proposito il posto più brutto che avessi visto per dar vita alle mie opere», afferma candidamente. Si trattava dello stabile abbandonato che per decenni aveva ospitato il mercato comunale.

«Mi venne chiesto di raccontare Borore, la sua cultura e le sue tradizioni». Una storia che non poteva prescindere dal mondo della campagna, dal grano e dal pane. In pochi giorni i muri esterni di quell'antico edificio iniziano a prendere vita. Sembrano quasi emanare suoni e profumi di un passato lontano. Da quel momento il grigio scuro delle pareti sgretolate lascia il posto al giallo delle grandi ceste strabordanti di spighe e ai colori pastello delle gonne delle massaie intente a preparare il pane. Il silenzio viene idealmente squarciato dal chiacchiericcio delle donne cui si mescolano le urla festanti dei bambini. Proprio di fronte, prende forma anche l'immagine di un uomo. Un vecchio pastore del posto, Tiu Lelle Sias. Accompagnato dall'immancabile asinello, sta in piedi davanti alla sua casa. Stanco e fiero al ritorno da una lunga giornata trascorsa in campagna, osserva chi gli sta intorno. Quelle impresse sulle pareti sono scene di una quotidianità che non si vedono più, ma che Monne riesce a fissare in modo indelebile. In uno dei murales, da qualche tempo, si è formata una piccola crepa. «Come tutte le opere d'arte anche queste hanno bisogno di cure e manutenzione», afferma l'artista. La speranza è che quanto prima si intervenga per non farne sfiorire la bellezza. Finora la muralista di Irgoli, che sino a 18 anni fa era un'insegnante, ha realizzato 400 creazioni. Tanti i progetti portati a compimento e molti quelli in cantiere. «Nel futuro prossimo – sottolinea – ce ne sarà uno innovativo con cui dedicherò la piazza principale di Bolotana al cantautore genovese Fabrizio De Andrè».

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