La Nuova Sardegna

Nuoro

Edificio pericolante ed edicola prigioniera caso chiuso a Orotelli

di Federico Sedda
Edificio pericolante ed edicola prigioniera caso chiuso a Orotelli

OROTELLI. Si avvia a conclusione il caso della messa in sicurezza dell’edifico pericolante che, in seguito a una relazione dei vigili del fuoco di Nuoro, aveva costretto il sindaco di Orotelli,...

12 ottobre 2018
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OROTELLI. Si avvia a conclusione il caso della messa in sicurezza dell’edifico pericolante che, in seguito a una relazione dei vigili del fuoco di Nuoro, aveva costretto il sindaco di Orotelli, Nannino Marteddu, a emettere, il 10 maggio scorso, un’ordinanza di chiusura per ragioni di sicurezza pubblica di un tratto del centralissimo corso Vittorio Emanuele, a pochi passi dal municipio dove si affaccia lo stabile. Il Comune, visto che i proprietari dell’edificio non hanno ottemperato nei tempi previsti all’ordinanza che imponeva loro di metterlo in sicurezza, ha, infatti, deciso di esercitare il potere sostitutivo, intervenendo con fondi del bilancio comunale. Nei giorni scorsi la giunta ha definitivamente approvato il progetto esecutivo della messa in sicurezza dell’edificio che prevede una spesa complessiva di 45mila euro.

Spesa che, una volta eseguiti i lavori, sarà interamente recuperata in modo coattivo dai proprietari dello stabile. L’ordinanza del sindaco che bloccava il tratto di strada vietando non solo il traffico delle auto, ma anche quello pedonale, aveva sollevato un vero e proprio caso.

Anche perché, per evitare qualsiasi tentativo di transito abusivo, le transenne, sempre su ordine del primo cittadino, erano state legate con delle catene dagli operai del Comune.

A sollevare la polemica, con tanto di diffida da parte di un avvocato e lettere ai giornali, era stata la giovane proprietaria dell’edicola che, in seguito alla chiusura della strada al traffico veicolare e pedonale e, soprattutto, al posizionamento delle transenne legate con tanto di catene, si era visto il proprio esercizio commerciale incastonato nel divieto e, quindi, impossibile da raggiungere.

Paradossalmente neppure lei avrebbe potuto oltrepassare le transenne per raggiungere il posto di lavoro. Vietato persino andare a comprare il giornale senza il rischio di incorrere nelle sanzioni previste dall’ordinanza sindacale.

«In questo modo – aveva detto la giovane imprenditrice, che, tra l’altro, aveva rilevato l’edicola solo da qualche mese – la mia attività rischia la chiusura».

«Capisco il disagio – aveva replicato il primo cittadino – ma purtroppo ci sono tempi e procedure da rispettare. Abbiamo già dato incarico a un ingegnere di predisporre la relazione tecnica che dovrà essere approvata dal consiglio comunale».

Il sindaco Marteddu è stato di parola: il progetto è stato approvato e finanziato. A breve inizieranno i lavori e così “la prigionia” dell’edicola e dell’edicolante potrà finalmente finire.



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