La Nuova Sardegna

Nuoro

Carrozzine fuori uso, i disabili si ribellano

Stefania Vatieri
Carrozzine fuori uso, i disabili si ribellano

Le associazioni: apparecchi scadenti con l’appalto unico

13 ottobre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Parlano di diritti negati, di dignità ferita le associazioni disabili nuoresi. Al centro della protesta ci sono le nuove modalità di fornitura di carrozzine, ausili e protesi che dal 2016 sono state affidate alla ditta unica Home Care Solutions di Pontedera aggiudicataria, dell’appalto regionale per garantire un unico prezzo nell’acquisto di ausili ospedalieri e non. Un’operazione di spending review che secondo le numerose associazioni dei disabili isolani riunite nella Fish, Federazione italiana superamento Handicap, creerebbe non poche difficoltà nella fornitura delle carrozzine, nella qualità degli ausili e nella non rispondenza alle caratteristiche delle prescrizioni mediche.

A fianco a loro nella protesta che da circa due anni vede contrapposto il popolo degli invalidi e la Regione, anche gli operatori ortopedici e i medici riabilitativi, che a gran voce chiedono l'annullamento della nuova centrale unica di fornitura delle protesi e degli ausili.

«Per una mera logica di risparmio si rischia di limitare l'autonomia di persone che vivono già in grande difficoltà – commenta Alfio Desogus, presidente di Fish Sardegna, la federazione che raggruppa oltre 20 associazioni disabili al cui interno sono rappresentate tutte le disabilità –. Siamo arrivati a un punto di non ritorno dove non è più garantito il diritto alla salute – sottolinea il presidente di Fish Sardegna – riceviamo ogni giorno decine di lamentele da parte dei nostri associati della provincia nuorese e dell'intera isola a causa delle continue inadempienze nella fornitura degli ausili e delle protesi e nonostante le numerose segnalazioni fatte in questi anni all'Ats e alla Regione nulla è cambiato. E come sempre a pagarne le conseguenze sono le fasce più deboli, in questo caso le persone con ridotta capacità motoria, costrette a utilizzare spesso carrozzine non coerenti con la prescrizione medica anche a causa del mancato collaudo che questo nuovo metodo di fornitura non prevede e che risulta essere invece la parte fondamentale della prestazione sanitaria».

Al centro della questione che dal 2016 infiamma gli animi dei disabili nuoresi ci sarebbero anche i costi di manutenzione degli ausili che risulterebbero essere a carico dei pazienti, costretti a ripiegare sul faidate pur di ovviare ai lunghi tempi di attesa.

Ma come avveniva la fornitura di protesi e ausili fino al 2016? Il Sistema sanitario nazionale utilizzava un prontuario, il “Nomenclatore”, che indicava tutte le tipologie di dispositivi di serie o su misura che potevano essere erogati e il budget per ognuno. Così, per una carrozzina ultraleggera ogni utente sapeva di poter contare su un rimborso da circa 1.200 euro e poteva, in base anche alla prescrizione del medico, scegliere la più adatta a sé tra decine di modelli. Ora, invece, con le maxi gare, il disabile avrà solo un modello utilizzabile.

«Da due anni assistiamo all'inesorabile impoverimento dei livelli assistenziali e al tempo stesso alla mortificazione della professione di tecnico ortopedico – sottolinea invece Salvatore Ruggiu, portavoce regionale della Fioto, federazione operatori tecnica ortopedica –. Anche l'ultimo atto legale, che diffida ufficialmente l'Ats, è stato portato a termine, ma nonostante le nostre ripetute proteste che segnalavano un servizio scadente non siamo mai stati presi in considerazione dall'assessorato alla Sanità», conclude Ruggiu. La battaglia per il riconoscimento di un trattamento dignitoso nei propri confronti ha portato qualche mese fa le associazioni dei disabili e dei tecnici ortopedici a presentare un esposto a tutte le Procure dell'isola con l'intento di denunciare la grave situazione.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative